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"Nel ricordo del Dott. De Sabato e dell'acqua di rosa miracolosa.."

di: Pietro Errante - del 2021-05-19

Immagine articolo: "Nel ricordo del Dott. De Sabato e dell'acqua di rosa miracolosa.."

Maggio è per eccellenza il mese mariano, dedicato alla venerazione della Madonna. Molte sono le tradizioni legate alla sua devozione, primo tra tutti il pellegrinaggio che compiono in tanti, rigorosamente a piedi, verso il santuario di Pompei in segno di sacrificio e di lode a Maria. 

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  • Altrettanti sono quelli che la Chiesa chiama segni devozionali. Molti sono cari soprattutto alle nostre nonne e che spesso, nel tempo, sono caduti in disuso e di cui molti giovani non hanno conoscenza.

    "Mio padre mi raccontava una storia. Giovanotto appena sposino, ebbe una grave forma di pleurite. Allora non esistevano i farmaci oggi disponibili.

    Ogni santo giorno il famoso dottore De Sabato, grande medico assai noto in quegli anni precedenti la seconda guerra mondiale, veniva nella casa di via Pietro Novelli, traversa via Garibaldi denominata la 'strata di li sapunara' per via di un piccolo panificio a conduzione familiare che ivi  si trovava in un ampio locale ad angolo con la via Garibaldi.

    Il bravo medico veniva a casa e con un grossa siringa munita di apposito ago introdotto attraverso le spalle, aspirava il liquido dai polmoni di mio padre. La situazione non era suscettibile di miglioramento.

    Ogni mattina il dottore De Sabato si recava a casa dei miei genitori e ripeteva la dolorosa operazione che consentiva a mio padre di respirare. Tutto ciò  si ripeté  finché un giorno una santa donna molto avanti negli anni incontrando mia mamma disperata le raccomandò di esporre fuori  nella notte dell'ascensione una bacinella piena di petali di rose.

    L'indomani avrebbe fatto bere quell'acqua benedetta dall'angelo purificatore al povero papà  ormai destinato a subire quotidiane aspirazioni amniotiche dal dottor De Sabato. Ebbene mia madre fece ciò  che le aveva detto la santa vecchietta, espose la bacinella di porcellana piena d'acqua e petali di rose fuori sul davanzale della finestra e il giorno dopo fece bere mio padre un bicchiere di quell'acqua. 

    Quando il dottor De Sabato arrivò a casa per compiere la consueta operazione di asportazione del liquido dai polmoni, auscultando spalle e petto di mio padre, ormai miracolosamente sfebbrato, sentenziò stupito e incredulo che non c'era più acqua nei polmoni di papà che guarì dalla pleurite e tornò alla sua vita normale.

    L'episodio mi fu più volte raccontato da papà  econfermato da mamma. L'acqua di rose benedetta dall'angelo purificatore nella notte dell'ascensione aveva fatto il miracolo."

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