• A3 Conad
  • A3 dottor Gianni catalanotto
  • Farmacia Rotolo Castelvetrano
  • A3bis Farmacia Rotolo
  • Pavia Car r2 omaggio fino al 31 dicembre

Quando il viaggio in lettorina diventava momento di aggregazione

di: Pietro Errante - del 2018-10-13

Immagine articolo: Quando il viaggio in lettorina diventava momento di aggregazione

Quel lunedì la stazione brulicava di persone. Erano in gran parte studenti universitari che rientravano a Palermo dopo il fine settimana passato in famiglia. Aspettavamo tutti la littorina delle 6, allora denominata espresso come quella di ritorno delle 13 e l'ultima serale delle 23 che promettevano (invano!) un percorso di poco superiore alle due ore.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Praticamente su quella pensilina c'era tutta la meglio gioventù di Castelvetrano ma anche dei vicini centri belicini (Partanna, Gibellina, Santa Ninfa ecc.). Allora, negli anni 60-70 il gommato per Palermo non esisteva anche perchè l'autostrada era in fase di realizzazione e per raggiungere il capoluogo di Regione si doveva attraversare una strada lunga, tortuosa e stretta che richiedeva ben oltre le due ore di percorrenza. Il treno era, dunque, l'unico mezzo di trasporto pubblico e veniva letteralmente preso d'assalto per recarsi a Palermo o a Trapani.

    Sul treno si incontravano personaggi dalla varia umanità: venditori ambulanti che smerciavano di tutto, dal caffè caldo alla biancheria intima, si incontravano amici o semplici conoscenti con cui ci si intratteneva anche se spesso, data la ressa, si era costretti a viaggiare scomodi, in piedi nei corridoi e negli spazi d'ingresso e d'uscita. Le due ore promesse diventavano spesso 2 ore e mezza e talvolta anche tre ore. Il binario unico era in massima parte responsabile dei ritardi dovuti a scambi e coincidenze lunghe e snervanti.

    Ma in quelle due o tre ore si facevano tante amicizie, si parlava, ci si presentava e perfino ci si...fidanzava e poi si diventava marito e moglie.Ricordo che la mia attuale moglie, allora fidanzata, studentessa universitaria, come molte altre ragazze, viaggiava prendendo proprio il treno delle 6 il lunedì per Palermo e tornando col "superveloce" espresso delle 13 che prometteva arrivi a Castelvetrano in poco più di due ore, circostanza che raramente si verificava. Un venerdì ricordo di aver fatto una sorpresa alla mia ragazza, andando e prenderla ad Alcamo diramazione. C'era con me mia suocera, buonanima, cui piacque l'idea di fare una sorpresa alla figlia. Feci fare l'annuncio con l'altoparlante e per poco Enza non ci rimase secca dallo spavento. Poi quando scese paonazza dal treno si rasserenò, ci abbracciò e tornammo a Castelvetrano con la nostra vecchia bianchina.

    Su quei treni che restano scolpiti nel ricordo della gioventù trascorsi tante ore nell'andirivieni Palermo Castelvetrano Trapani e viceversa.Ho conosciuto tante persone in carne ed ossa mentre adesso si hanno tantissimi amici, ma tutti o in gran parte virtuali, filtrati dai social e sondati dal piccolo scermo dei tablet, smartphone o computer.

    Adesso la stazione è pressochè deserta, i treni per Palermo sono quasi scomparsi, quelli per Trapani sono ridotti a poche corse. Il bar, un tempo affollatissimo, fornitissimo e pieno di ogni merce, ha chiuso i battenti, il bus ha soppiantato il treno perchè grazie all'autostrada impiega perraggiungere Palermo poco più di un'ora e mezza.

    Ma io, profondamente innamorato di treni, finchè ho potuto spesso ho preferito la littorina(ora purtroppo non più perchè andare a Palermo in treno comporta addirittura un cambio a Piraineto o Cinisi) per godermi in tranquillità quello spettacolare tratto di lungomare da Castellammare a Balestrate. Lo scorso anno ho voluto far provare l'emozione del treno al mio piccolo nipote Mattia. Abbiamo preso il treno a Castelvetrano e siamo scesi a Mazara del Vallo.

    Non immaginate la sua emozione, sgranava gli occhi alla vista dei panorami, dei tratti più veloci, del fischio ai passaggi a livello.

    Quando siamo tornati mi ha detto candidamente: "Nonno sai che dico, che il treno è più bello dell'aereo, della macchina e della nave".Mi ha abbracciato e mi ha baciato.

    Foto di Salvatore Leone

    Vuoi essere aggiornato in tempo reale sulle notizie dalla Valle del Belìce? Clicca “Mi piace” su Castelvetranonews.it o seguici su Twitter