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"Quei 3 dischi in vinile, uno stereo di seconda mano e un 'colpo di fulmine' al Selinus"

di: Pietro Errante - del 2018-04-11

Immagine articolo: "Quei 3 dischi in vinile, uno stereo di seconda mano e un 'colpo di fulmine' al Selinus"

Negli ultimi venti anni, la nostra società ha subito un radicale cambiamento, il passaggio da una società “moderna” ad una società  “post- moderna “ è stato veloce  e sconvolgente. Oggi si parla di società digitale, di ciberspazio,  di e-commerce , di Intenet  o  di società "fluida" e "multirete”. Oramai,  la tecnologia è  talmente entrata  a far parte della nostra vita quotidiana da non darle più molta  l’importanza anzi delle volte la si da per scontata. 

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  • Ma se pensassimo  per un attimo a come era la vita prima dell’avvento della tecnologia e a come avremmo vissuto senza di essa, allora possiamo anche cercare di capire quali sono stati i vantaggi apportati dall’uso della tecnologia per noi, per la nostra vita e per quella di tutti gli uomini del mondo e quali viceversa sono gli aspetti  negativi,  legati altresì all’abuso e al modo errato di servirsi delle tecnologie a nostra disposizione.

    Ecco una bella riflessione del Responsabile della nostra rubrica "I ricordi di un cronista" Prof. Pietro Errante:

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  • "Avevo appena compiuto 10 anni, conseguita la licenza elementare, Papà buonanima, mi portò in regalo un cofanetto contenente 3 dischi in vinile 33 giri ed uno stereo di seconda mano con il meccanismo automatico di lettura dei microsolchi. Il cofanetto, che conservo gelosamente tra le mie reliquie, era quello della "Traviata" di Giuseppe Verdi, edizione RCA con Anna Moffo, Violetta, Richard Tucker, Alfredo, Robert Merril, Germont.

    A dirigere il coro e l'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma nientemeno che Fernando Previtali, ritenuto allora il più grande direttore d'orchestra verdiano. Ricordo ancora come fosse oggi, che assieme a papà e mamma ci  accomodammo nella mia stanzetta dove avevo piazzato il giradischi e ci ascoltammo in religioso silenzio quella che è l'opera lirica per antonomasia, la più famosa, la più bella, la più rappresentata di tutti i tempi. Mio papà era particolarmente eccitato in quanto più volte aveva eseguito quelle musiche col suo violino, sia come esercitazione, sia in concerto al teatro Selinus . Per me fu il classico colpo di fulmine.

    Quelle note mi entrarono nel sangue, nella testa e soprattutto nel cuore. I preludi strazianti ed angelici, sia quello arcinoto del primo atto, sia quello di bellezza indefinibile del terzo, sono a mio parere tra le musiche più belle in assoluto composte in ogni tempo. Poi seguirono il brindisi, l'assolo del soprano "Follie, follie", l'aria tenorile "I miei bollenti spriti", il sublime "Amami Alfredo" di Violetta, l'incredibile duetto del soprano col baritono, padre di Alfredo, le musiche ballabili del balletto e per finire le struggenti arie del terzo atto che preludono alla morte della protagonista.

    Alla fine dell'ascolto applaudimmo come se fossimo stati in teatro, estasiati da quelle musiche di insuperabile bellezza, melodie che ti entrano dentro e non ti abbandonano più.

    Da quell'ascolto nacque la mia passione per la lirica e più in generale per la musica classica. Traviate ne ho acquistate in seguito altre edizioni sia in vinile che in cd l'ultima delle quali la celeberrima edizione della Scala di Milano diretta da Riccardo Muti col duo Fabbricini - Alagna nei ruoli dei protagonisti. Il mondo dell'opera lirica e della musica classica in generale è tanto sterminato da richiedere molta applicazione e tanta passione di cui, ringraziando mio papà e il buon Dio, continuo ad avere buona scorta.

    Oggi grazie ad internet è possibile reperire sul web qualunque opera, anche la più rara, poco eseguita o eseguita per la prima volta. Di Traviate ne ho ascoltate tantissime, tutte meravigliose con prestigiosi interpreti come la Callas, la Sutherland, la Devia, più recentemente la Netrebko, ma quella edizione RCA di Anna Moffo in vinile resta per me il ricordo di un amore cresciuto con gli anni a dismisura.

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