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"Quando a Selinunte c'era il baratto tra pescatori, agricoltori e allevatori". Il ricordo di Pietro Errante

di: Pietro Errante - del 2020-07-20

Immagine articolo: "Quando a Selinunte c'era il baratto tra pescatori, agricoltori e allevatori". Il ricordo di Pietro Errante

Selinunte e le sue bellezze rievocano sempre tanti ricordi in ognuno di noi. Oggi vi riproponiamo quello del professore Pietro Errante. "Ero un bambino ma ricordo ancora chiaramente la scena che si ripeteva ogni mattina nella Selinunte degli anni 60. Allo scaro arrivavano gli agricoltori con il paniere di fichi, con le cassette di pomodori, con le lattughe e con i prodotti dell'orto e si apprestavano sui moli al rientro delle barche dei pescatori per offrire i prodotti della terra in cambio di qualche pesce, magari di un polipo, di una cassetta di sardine.

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  • Era il baratto, che avveniva con una certa frequenza, specialmente nella stagione estiva. La scena era sempre la stessa. Di buon mattino, quasi all'alba, scendevano nella piazzetta di Marinella agricoltori, coltivatori diretti ma anche pastori e allevatori di bestiame.

    Portavano con se panieri di prodotti agricoli o caseari, di solito fichi, fichi d'india, pomodori, fagiolina, fave, piselli, mentre gli allevatori - pastori si presentavano con caciotte, ricotta, formaggi di vario genere. Li offrivano ai pescatori di rientro con le loro barche dalla battuta notturna.

    Una bella cesta di fichi poteva valere un sacchetto di sardine freschissime, una caciotta per un polipo, una vaschetta di ricotta per una "chilata" di sgombri.

    Era un mercato vario e chiassoso che si svolgeva sui moli dove le barche attraccavano per portare il pesce all'incanto. Contadini e pastori offrivano le loro primizie ai pescatori che ben volentieri accettavano lo scambio con un mazzo di broccoli, con un pò di lattughe, due o tre troffe di tinnirumi,milinciani, cucuzzi e peperoni.

    Era bello guardare quella processione quasi rituale del baratto, una antichissima forma di pagamento molto usata nell'antichità quando monete e banconote erano pressocchè inesistenti.

    E la mattina, di buonora al porticciolo di Selinunte era tutto un brulicare di gente che si affannava attorno alle barche per accaparrarsi il pesce migliore o per acquistare la primizia del giorno. Mentre il sole cominciava ad alzarsi sul mare azzurro dalle mille sfumature del Mediterraneo.

    E i pescatori continuavano il loro instancabile lavoro di pulitura delle reti, delle barche, degli attrezzi, per prepararli ad una nuova battuta di pesca".

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