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Liste d’attesa sanitari, esiste una legge che tutela i cittadini, vi spieghiamo come usarla

di: Serena Navetta - del 2025-06-10

Immagine articolo: Liste d’attesa sanitari, esiste una legge che tutela i cittadini, vi spieghiamo come usarla

Quando ci presentiamo con la ricetta medica per prenotare una visita o un esame diagnostico, può capitare che ci vengano proposti tempi d’attesa lunghissimi, a volte di diversi mesi. E se non possiamo permetterci di aspettare così a lungo, ci sentiamo spesso ignorati, abbandonati da un sistema sanitario che dovrebbe invece proteggerci. Quello che molti non sanno è che esiste una legge dello Stato che ci dà strumenti concreti per affrontare questa situazione. Si tratta del Decreto Legge 29 aprile 1998, n. 124, nato proprio per garantire tempi certi di accesso alle cure e per dare una risposta concreta a chi si ritrova bloccato nelle liste d’attesa.

Allegati

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  • La legge stabilisce alcuni principi fondamentali:
    1.  Ogni cittadino ha diritto a ricevere le prestazioni sanitarie entro tempi precisi, stabiliti in base alla gravità del bisogno di salute.
    2. Le strutture sanitarie pubbliche sono tenute a pubblicare e rispettare le liste d’attesa, con i relativi tempi massimi.
    3. Se non riescono a farlo, sono obbligate a garantire la stessa prestazione in regime intramoenia (cioè da un medico libero-professionista all’interno dell’ospedale), ma a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Il cittadino non deve pagare nulla.

    Come si applica questa legge? Quando il medico ti prescrive una visita o un esame, verifica che sia indicata la “classe di priorità”. È un’informazione fondamentale.
    U – Urgente: da eseguire entro 72 ore
    B – Breve: da eseguire entro 10 giorni
    D – Differibile: entro 30 giorni per visite e 60 per esami
    P – Programmabile: in tempi più lunghi, ma compatibili con le condizioni cliniche.

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  • Prenota la prestazione e annota la data della prenotazione, il numero, e il tempo di attesa che ti viene comunicato dal CUP. Se il tempo è superiore a quello stabilito dalla tua classe di priorità, hai già diritto a intervenire. Se non ricevi un appuntamento entro i termini di legge, scrivi alla Direzione Sanitaria della tua ASP o ospedale, richiedendo la prestazione nei tempi previsti. 

    Allega la prescrizione e la prova della prenotazione.

    Se non ricevi risposta entro pochi giorni o la tua richiesta viene ignorata, fai una segnalazione all’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) della struttura sanitaria. Se la prestazione non può essere garantita nei tempi, l’ospedale deve offrirti l’alternativa intramoenia (visita privata nello stesso ospedale, con lo stesso medico o altro equivalente), ma senza alcun costo per te. Il pagamento sarà a carico del sistema sanitario pubblico, non del cittadino.

    Questa legge è molto importante conoscerla e sapere come applicarla. Molti cittadini rinunciano a curarsi o si rivolgono a pagamento a strutture private perché non conoscono i propri diritti. Il D.L. 124/98 è uno strumento potente, ma solo se viene conosciuto e usato.

    Diffondere questa informazione è un atto di giustizia. La salute è un diritto, non un favore!

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