Il santo Calvario di Castelvetrano e le storiche "tri cruci"
di: Vito Marino - del 2019-04-19
La Cappella del S. Calvario barocco si trovava all’estrema periferia di Castelvetrano degli anni ’40; oggi possiamo dire che si trovava all’inizio del Viale Roma, sulla strada statale per Palermo. Questa cappella venne costruita nel 1836 con denaro raccolto fra i fedeli, in occasione della venuta della missione dei padri Gulotta, Narbone, Bubbiolo, Bonadonna, Forte e Ferrara del Cuore di Gesù.
Una volta questo monumento, per la sua importanza dava il nome a tutto il rione ed era un punto di riferimento anche per coloro che venivano da altri paesi, ma era meglio conosciuto come “li tri cruci”, per le tre croci di legno che in un primo tempo erano poste in alto. In una cappelletta dello stesso monumento era collocata l'immagine di N. S. dei Peccatori, mentre ai lati erano murate due lapidi, con scritte delle frasi dettate dal celebre Padre Alessio Narbone.
Su quella di destra c’era scritto: "D. O. M. Humanae gentis sospiratori Inferorum victori Coelestium terrestrium conciliatori ac vindici Christo Jesu Quod partae salutis pignora Verbi sui praedicatione Societatis suae ministerio contulerit civitas bene facti memor monumentum hocce aere pubblico erectum pietatis tesseram posteris cammendatum voluit anno MDCCCXXXVI"; Mentre in quella a sinistra: "Questo segno salutare questo pietoso monumento dalla pubblica munificenza a religione innalzato a ricordazione perenne delle celesti beneficenze dal supremo autore largite nella sacra missione dei padri della compagnia di Gesù nel MDCCCXXXVI qual che tu sia o viato¬re adora, glorifica e vanne con Dio".
La cappella era recintata da inferriate sostenute da pilastri. Nel 1900 in occasione di un'altra missione composta dai Sacerdoti Piazza, Pardo, Scianna, Santoro e Ianni, colla cooperazione dei signor Giuseppe Amari e dei sacerdoti Lentini, Saladino e Giancontieri, sempre a spese dei fedeli, le tre croci di legno, ormai consumate dalle intemperie furono sostituite da altrettante croci di ferro battuto.
All’inaugurazione furono presenti i padri della Missione, che pronunciarono discorsi d’occasione, e moltissima folla. Nel 1954 ne venne disposta la demolizione, assieme al vicino abbeveratoio, per fare posto all’attuale stazione di servizio AGIP. Del sacro edificio sono rimaste le tre corci di ferro battuto, che oggi si trovano nel nuovo Calvario. Da quello che si conosce per voce di popolo, l’AGIP ha versato al Comune una somma considerevole comprendente l’importo della ricostruzione dello stesso Calvario.
Gli anni passarono numerosi e, malgrado le continue lamentele da parte della cittadinanza, il monumento non venne più ricostruito; solo dopo mezzo secolo, si dice per l’energica protesta della Confraternita dell’addolorata, finalmente, nel 2002 il Calvario fu ricostruito dal Comune di Castelvetrano, ma con il denaro a suo tempo versato dall’AGIP.
La ricostruzione avvenne all’interno del Parco delle Rimembranze, rispettando, grosso modo, le primitive fattezze e l’orientamento verso il centro abitato.