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"La mia lunga estate siciliana a Torretta Granitola.."

di: Vito Marino - del 2020-11-25

Immagine articolo: "La mia lunga estate siciliana a Torretta Granitola.."

Ormai è da alcuni decenni, forse merito del cambiamento climatico, che quasi tutto il mese di novembre ci regala delle giornate meravigliose, quasi estive, con un mare meraviglioso invitante.

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  • Ormai in pensione da 29 anni, ho avuto la possibilità di godermi il mare e fare anche i bagni, da giugno a novembre, per recuperare gli anni, quando ero in servizio, quando non potevo godere nemmeno del congedo estivo, per mancanza di personale.

    Quest'anno il virus incoronato mi ha bloccato in casa, sia per precauzione come scelta personale, sia perché Torretta Granitola dove ho una villetta, si trova in un comune diverso da quello di residenza e mi vietano di andarci. Riporto un articolo che ho pubblicato alcuni anni fa, dove riporto i sentimenti che mi assillano quando fuori stagione mi trovo lungo la spiaggia deserta del mare:

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  • Per fortuna lui non conosceva il nostro antico proverbio: “Pi tutti li santi la nivi a li canti” (per Tutti i Santi, 01/11, la neve agli angoli). Tutti i Santi, infatti, erano già passati da un pezzo eravamo al giorno 20 novembre, ma sembrava il 20 luglio. Certamente non credeva ai suoi occhi osservando quel mare splendido con l’acqua calda che lambiva i suoi piedi.

    Quel giorno, com’è mia consuetudine, stavo facendo la mia consueta lunga passeggiata sulla spiaggia prima di farmi il bagno. Mi trovavo sul litorale di Torretta Granitola, che dal faro porta al villaggio Kartibubbo e a Pozzitello, che era già deserto da quasi tre  mesi.

    La vista del turista ha stuzzicato la mia fantasia, favorita dalla solitudine del posto. Ho tristemente pensato all’infelice destino di questa bella terra di Sicilia mai valorizzata per le sue ricchezze naturali, nemmeno dai residenti del posto. Finito Agosto, anche i residenti non si fanno più vedere sulla spiaggia, che rimane vuota, deserta, in mano all’illegalità.

    Per mia fortuna ho la possibilità da molti anni di restare a villeggiare finché il freddo si fa sentire e posso assicurare che la lunga estate del 2008 non è stata un’eccezione.

    Quel giorno ho pensato con rammarico quanto lavoro questo litorale potrebbe dare con un turismo fuori stagione. Ho pensato ai nostri giovani che partono in cerca di lavoro, possibilmente in altre località balneari del nord, dove già è iniziato il cattivo tempo. Sicuramente lì l’acqua del mare non sarà così pulita come la nostra, ed il clima non permette di fare bagni fuori stagione, ma in quel litorale sicuramente ci sono numerosi visitatori, attratti da feste e ricorrenze continue e dalle ricche infrastrutture turistiche ben organizzate.

    Purtroppo, queste nostre spiagge incantate appartengono ad una terra, ferma e addormentata, velata di un mistero che opprime e porta lentamente a morire; una terra che va bene per la mia generazione dalle lunghe primavere, incallita e rassegnata a questo sistema e che attua il sempre attuale proverbio “calati iuncu chi passa la china”, perché l’ha provato sulla propria pelle, ma i giovani vanno alla ricerca di qualcosa che dia loro la forza di continuare a credere ed a sperare che tutto un giorno possa cambiare>>.   

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