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Nel ricordo del cvetranese Marco Rossano, il gentiluomo in bicicletta amico dei Lumière e grande schermidore a livello internazionale

di: Salvatore Di Chiara - del 2021-01-15

Immagine articolo: Nel ricordo del cvetranese Marco Rossano, il gentiluomo in bicicletta amico dei Lumière e grande schermidore a livello internazionale

Nell'immaginario collettivo vorremmo e desidereremmo conoscere e menzionare un personaggio dalle indubbie qualità umane, sportive e morali. Nel lontano 1959, nel mese di dicembre, Castelvetrano piangeva una figura pragmatica, dal distinto umore passionale e fortemente amato dalla sua cittadina. Il suo nome era Marco Rossano.

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  • La vita è stata un susseguirsi di emozioni di entità differenti, accompagnata dall'eccezionale senso d'appartenenza e l'umiltà della distinzione. Ha rappresentato quella passione sfrenata verso lo sport.

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  • Grande schermidore, ha gareggiato e trionfato in una realtà complicata ed un periodo movimentato, affermandosi in terra spagnola, tedesca, francese, italiana ed ungherese e trionfando in molte gare mondiali. Una carriera longeva e trasparente, con profonda ammirazione della terra natìa, imponendo la leggerezza del personaggio rispetto alla sua fama crescente.

    Un uomo d'altri tempi, definito nelle sue radici umane, sposando quella leggiadria del campione interiore. La sua fama non l'ha allontanato dalla sua amata Castelvetrano, imponendo e trasferendo una mentalità aperta ed ampia grazie alle conoscenze ed attenta analisi osservata durante i suoi trasferimenti europei. 

    Da un viaggio affrontato in Francia nel 1899, conobbe i fratelli Lumière (padri fondatori della cinematografia) e decise di perfezionare la stessa nella nostra comunità. Da quel momento, si apriva uno scenario definito unico e raro, con i primi cinematografi in Sicilia costruiti in struttura lignea. Iniziarono i lavori per la costruzione del cinema " Marconi", ancor'oggi presente nel nostro territorio e gestito dai nipoti del Rossano.

    La modernità concretizzata e vissuta all'estero e trasportata in città, continuò con altre opere brillanti come l'illuminazione pubblica all'acetilene e la costruzione dei marciapiedi in marmo massiccio.

    Rossano non dimenticò le sue origini sportive che, l'avevano reso grande nella sua specialità e continuò l'attività di schermidore, insegnando ad alcuni futuri campioni i suoi migliori colpi, abbinati da uno stile inopinabile.  Tra questi, s'affermò un futuro campione di livello internazionale (Gaspare Centonze).

    La magnificenza culturale derivava dalla crescente sintesi generosa e vissuta in alcuni episodi controversi e superati con estrema destrezza. Dall'incontro col Cavalier milanese De Pasquetti a colpi di spada e ferito dopo appena tre minuti di gara, declinando di terminare l'incontro fornendo un suo sostanziale aiuto all'avversario, agli aiuti morali in alcune situazioni mai banali ed in difesa dei deboli.

    Spesso interveniva per sedare risse, liti o evitare violenze su donne (quest'ultimo in difesa di una ragazza cui sentì delle grida provenire dalla via Mazzini e s'accorse della presenza di quattro uomini  dalle intenzioni poco serie), li sfidò con la sua forza immane e quel senso di pudore genuino, allontanandoli dalla povera creatura. 

    L'immancabile bicicletta ad accompagnarlo per le vie cittadine, col bastone al seguito per dimostrare il suo legame sportivo passato e l'effimera certezza della sua presenza costante per la collettività.

    Gli ultimi anni di vita, furono contrassegnati da alcuni acciacchi e nonostante tutto, non lesinava dal raccontare alcuni aneddoti passati, esperienze di vita vissute ed un sorriso presente e confortante per chiunque s'avvicinasse per porgere un saluto. 

    Marco Rossano ha rappresentato quella forza propulsiva decisa e leale, fornendo particolari di grande interesse emotivo.

    Nel giorno della sua morte, il paese pianse amaramente un personaggio semplice, rispettoso e candidamente conosciuto da tutti. Castelvetrano merita di sapere e realizzare un profondo ricordo di un personaggio che ha caratterizzato con notevole imponenza, un periodo storico di gran fermento.

    Ringraziamo con estrema cordialità e gentilezza il pronipote Salvatore Vaccarino per averci concesso alcune immagini di rara bellezza e dai contenuti intensi.

     

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