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Tra Partanna e Castelvetrano alla scoperta di Contrada di Ciafaglione, l'incantevole feudo tra storia e architettura

di: Salvatore Di Chiara,Vincenzo Napoli - del 2021-08-11

Immagine articolo: Tra Partanna e Castelvetrano alla scoperta di Contrada di Ciafaglione, l'incantevole feudo tra storia e architettura

Nella rigogliosa ed aperta campagna partannese, riversata su un colle dalle sfumature colorate e rinvigorita dalla presenza di ampie distese di uliveti e vigneti, si erge un capolavoro che evoca imprese, storia, architettura ed archeologia.

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  • La contrada di Ciafaglione è una delle massime espressioni feudali che, corsi e ricorsi storici annoverano tra i principali territori appartenuti alla nostra città. Collocata ad est della città di Partanna, confinava col feudo Pergola di Salaparuta, col fiume Belice, il vallone di Don Antono ed il feudo di Binaia ( Partanna).

    Assieme al feudo di Donzelle, costituiva l'enclave dello stato di Castelvetrano in territorio “straniero partannese” a cui finì per essere aggregato nel 1846 insieme a Bigini ed allo stesso territorio di Donzelle. Un decreto del 31 dicembre del 1845 di re Ferdinando II di Borbone mise termine alla titolarità feudale.

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  • La storia si concentra attorno alla famiglia Tagliavia, il cui feudo, alla fine del XV secolo fu portato in dote da Isabella Tagliavia e successivamente appartenuto a Francesco Maria Burgio e Crisci barone di Xirinda di nobiltà continuamente annessa alla Religione di Malta.

    Oggi, sono visibili i resti imponenti di un'immensa struttura. Giunti in prossimità della stessa, lo sguardo sorpreso, attonito, basito di cotanta bellezza architettonica, esterna un profondo respiro emozionale. Definita dallo storico Napoli unica, per le sue vaste dimensioni e, dopo un'attenta visita in quel territorio, la sua maestosità supera ogni limite invalicabile di bellezza strutturale.

    Rimangono le rovine di questo complesso monastico chiamato Casa Tagliavia. Accanto ad esso, nel 1600 i fratelli Cesare e Mario Tagliavia costruirono una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Si trova nel lato occidentale, rivolta ad ovest ed oggi, conserva soltanto parte delle mura perimetrali.

    La presenza di vistose tracce di intonaco bianco nelle pareti interne, evidenzia la faziosità nobiliare, dove si contempla una cornice che circoscriveva la volta a “botte”. Del prospetto, sono ancora visibili tra le macerie alcuni elementi del portale barocco.

    La suddetta contrada è divisa in Ciafaglione di sopra e sotto, estendendosi su un'area abbastanza ampia e nel periodo feudale, rappresentava una delle entrate principali verso la città di Castelvetrano.

    Durante la visita di Ferdinando di Borbone, furono eseguiti dei lavori di sistemazione di alcune strade e la costruzione di ponti. Tra questi, la viabilità della contrada fu migliorata con la presenza di un ponte sul torrente di Bellincubi.

    La bellezza di questo luogo, nonostante siano gli studi a metterlo in risalto e meno la prospettiva visiva per il decadimento strutturale, ha inserito Ciafaglione nel dispositivo dell'art. 142 Codice dei beni culturali e del paesaggio archeologico. Gli scavi voluti ed effettuati dal Mannino negli Settanta, hanno dato luce ad alcuni reperti di notevole interesse.

    Tra i rinvenimenti evidenziati: una  necropoli dell'età Greca arcaica- età Greca classica, un' area di dispersione di frammenti fittili dell’età del ferro, senza dimenticarci di un' area di dispersione di frammenti fittili di età Romana Tardoimperiale.

    Purtroppo, la mancata manutenzione ordinaria ed in alcuni casi straordinaria, non permette il possibile accesso alle suddette zone, lanciando un monito di gran rammarico e di difficile persuasione. Il territorio trasmette una sensazione di grande appartenenza ambientale e l'affannosa seppur intrigante ricerca, riesce ad affermarsi in alcuni tratti scoscesi.

    Un'alternanza di valloni e rocce sedimentarie ove l'uomo non riesce ad impadronirsi della terra ed essa, fiorisce nella sua splendida naturalezza. La presenza di numerose orchidee rendono il territorio unico, dove primeggiano le Orchis Italica, Ophrys Panormitana e Ophrys Ciliata. La contrada di Ciafaglione è la perfetta sintesi intersecata di notevoli coinvolgimenti.

    L'attenta e ferma decisione di una visita, include la possibilità di soffermarsi ad ammirare un luogo suggestivo, volgendo lo sguardo dall'alto verso i territori di Salaparuta, Poggioreale ed inoltrandosi altrove, all'interno d'una Sicilia ancora grezza e scolpita nelle sue profonde tradizioni.

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