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Oggi la Festa mondiale dell'acqua. Bene prezioso da tutelare evitando sprechi

di: Vito Marino - del 2017-03-22

Immagine articolo: Oggi la Festa mondiale dell'acqua. Bene prezioso da tutelare evitando sprechi

La World Water Day, giornata mondiale dell’acqua, è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1922, che cade regolarmente ogni 22 marzo, per sensibilizzare l'attenzione del pubblico sulla critica questione dell’acqua nella nostra era.

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  • L’acqua, vero oro blu, come l’aria che respiriamo, è da considerarsi un bene comune, a cui tutti devono avere diritto di accesso. Purtroppo, si calcola che nel mondo un miliardo di persone non hanno possibilità di usufruire di acqua pulita.

    In Italia, la gestione dei servizi idrici è stata affidata, a partire dagli inizi del 1900 ad aziende municipalizzate. Dal 1990 esse sono state trasformate in “Aziende Speciali”, sempre di diritto pubblico e senza scopo di lucro, ma è stata altresì introdotta la possibilità di conferire il servizio a società di diritto privato (ad esempio S.p.A.) a scopo di lucro e, pertanto, soggette a tassazione degli utili prodotti; ma il costo dell’acqua prodotta da queste aziende dovrebbe avere un costo limitato alle spese vive sostenute per la sua gestione.

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  • Purtroppo, con la privatizzazione, tante volte ventilata, l’acqua diventerebbe un bene commerciale facendo sorgere un altro canale per far navigare corruzione e mafia a gonfie vele. Come è successo in tutte le altre privatizzazioni, il prezzo al consumo aumenterebbe in maniera smisurata.

    Israele è un Paese pioniere nel trattamento delle acque reflue e marine, riuscendo, attraverso la desalinizzazione, a portare il costo dell’acqua potabile sotto i 57 centesimi di euro a metro cubo, divenendo competitivo con quello dell’acqua dolce pompata.

    L’acqua ed il pane, come l’aria che respiriamo, sono degli elementi che devono considerarsi appartenenti a tutta l’umanità e non devono negarsi a nessuno; ogni essere umano che nasce deve essere considerato cittadino del mondo, col diritto di ricevere questi elementi, come minimo indispensabile per sopravvivere.

    Le statistiche parlano che la riserva di acqua potabile sulla Terra si è ridotta del 40% in questi ultimi trent’anni, anche a causa dell’inquinamento; di contro i consumi sono in continuo aumento. Per avere accesso all’acqua, oggi molti popoli sono stati coinvolti in una lunga successione di conflitti, armati e politici.

    L'acqua del mare è presente in una quantità pressoché infinita sulla Terra e potrebbe risolvere definitivamente il problema della siccità nel mondo, se si riuscisse a ricavarne acqua dolce ad un basso costo. In attesa di tale risoluzione, i papaveri dell’economia hanno aguzzato l’ingegno riuscendo a trasformare l’acqua da bene comune in bene commerciale. Così, tramite una capillare pubblicità, hanno effettuato il lavaggio del cervello dei consumatori, facendo considerare l’acqua imbottigliata un elemento indispensabile, anche dove “l’acqua del sindaco” è potabile.

    Ma, fonti attendibili sostengono che l’acqua contenuta nelle bottiglie di plastica, spesso lasciata al sole e per lunghi periodi di tempo, non sempre resta in perfetto stato di conservazione, a parte il fatto che la plastica è notoriamente cancerogena.

    Fino agli anni ’50 del secolo scorso, il consumo d’acqua a persona era ancora molto limitato. L’acqua si prelevava dal pozzo o dalla cisterna col secchio. La vasca da bagno o la doccia in casa ancora non esisteva e il bagno si faceva occasionalmente in una tinozza o in una bagnarola o in una “pila” (lavatoio), mentre giornalmente si lavava soltanto il viso nel “vacili” (bacinella).

    L’acqua sporca della cucina, del "vacili" e della “pila”, si riciclava per buttarla nel “cesso” (water) dopo l’uso, per innaffiare i fiori o si buttava davanti la propria abitazione per attenuare la polvere della strada, perchè ancora non asfaltata.

    Purtroppo, la scarsa igiene apportava molte malattie contagiose della pelle. Quindi l’acqua potabile, in quanto limitata bisogna economizzarla, per rispetto della natura, ma non deve compromettere l’igiene personale e quello della casa.

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