Il "Pianto Romano", un luogo "magico" di fronte Calatafimi che ricorda la storia dell'Italia

Sono stato spesso in un luogo magico e commovente che si chiama Pianto Romano, una sorta di sacrario che sorge proprio di fronte a Calatafimi.

E' una collina sulla quale si svolse la battaglia di Calatafimi nel corso della quale molti garibaldini morirono ascendendo quel pendio per la conquista delle posizioni nemiche. Alcuni cippi ricordano i nomi di molti giovani, uomini e donne, venuti a morire da Bergamo, Brescia, Como ed altre località del nord al seguito di Giuseppe Garibaldi per unificare l'Italia.

Almeno una volta l'anno vado in quel posto silenzioso e solitario a rendere omaggio a quei morti per l'Italia unita. Leggo poi il lungo elenco dei nostri morti iscritti sul monumento funebre di piazza Matteotti, tantissimi giovani (tra cui mio zio Pietro di cui porto con orgoglio il nome) morti in guerra per difendere l'onore della Patria.

Resto in breve silenziosa preghiera davanti al monumento. Penso quanti uomini e donne sono morti, sacrificando la propria vita, per dare a questo Paese i caratteri essenziali della sua unità, per difenderne i confini, per salvarne la dignità. Patria, confini, dignità, nazione sono ormai termini che alle nuove generazioni sembrano non dire più nulla.

Ora esiste la globalizzazione, la mondializzazione, l'integrazione sovranazionale, la libera circolazione di idee e persone che favorisce spostamenti di flussi migratori di proporzioni bibliche. Siamo diventati cittadini del Mondo, quanto meno cittadini d'Europa, e le identità nazionali cedono il passo a quelle sovranazionali con la creazione di pseudo unità come l'Onu e la zona Euro ecc. E intanto quei piccoli cippi di Pianto Romano sferzati dalle intemperie del vento e della pioggia ricordano a tutti l'eroismo di giovani che hanno dato la vita per fare l'Italia.