A 87 anni ha un sogno: regalare al Comune quattro carretti e un calesse per creare un museo etnografico
(fonte: Gds) - del 2012-04-17
Ha 87 anni ma ha ancora un sogno da realizzare. Stiamo parlando di Filippo Ancona che da molto tempo ormai desidera donare al Comune di Castelvetrano il suo museo etnografico, formato tra l’altro di quattro carretti, un antico traino per il trasporto del mosto e il calesse del famoso medico De Sabato, che usava negli anni 50 per le sue visite a domicilio.
Il signor Ancona ha ereditato la passione per i carretti e per gli utensili dei mestieri più antichi dal padre Pietro che era un carrettiere e da anni sogna di vedere collocata tutta la sua collezione in uno spazio comunale, in una sorta di museo magari a lui intitolato.
Stanco di aspettare, adesso ha deciso di vendere il tutto al migliore offerente.
Filippo Ancona ha più di mille pezzi all’interno del suo garage, raccolti ed in parte acquistati in oltre trent’anni. Gli brillano gli occhi quando parla della curiosità delle scolaresche nel vedere questi attrezzi unici della pastorizia e dell’agricoltura con le loro storie raccontate dagli insegnanti e dallo stesso.
Qualche tempo fa riferisce Filippo Ancona:” alcuni componenti dell’Amministrazione attuale mi hanno fatto vedere un locale nel Sistema delle Piazze per creare un piccolo museo per i turisti, ma da allora non ho saputo più niente”. Alla mia età conclude, non si può aspettare più e allora ecco spiegato l’appello “ malinconico”, rivolto anche ad altri Comuni, per acquistare in blocco il suo museo, con la speranza magari che l’avvento del nuovo sindaco a Castelvetrano dia vita al suo desiderio.
Ad onor di cronaca c’è da dire che qualcuno degli Amministratori con i quali il Signor Ancona si è incontrato, sostiene che il progetto non si è realizzato anche perché al momento di: "passare dalle parole ai fatti il proprietario del museo, probabilmente per motivi affettivi ha sempre preso tempo”. Adesso in ogni caso, l’appello pubblico e chiaro del Signor Ancona non lascia più spazio a ripensamenti o fraintendimenti.
