• A3 dottor Gianni catalanotto
  • A3 Conad
  • A3bis Farmacia Rotolo
  • Orthotecnica A3bis fino al 5 gennaio 2025
  • Farmacia Rotolo Castelvetrano
  • fattoria Carimi A2 fino al gennaio 25

Arresti eccellenti a Castelvetrano: in cella per associazione mafiosa Santo Sacco e Gioacchino Villa

(fonte: Cominicato stampa ROS) - del 2012-12-07

Immagine articolo: Arresti eccellenti a Castelvetrano: in cella per associazione mafiosa Santo Sacco e Gioacchino Villa

(ph. www.gds.it)

I ROS di Palermo hanno eseguito nelle province di Trapani e Palermo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla procura distrettuale antimafia nei confronti di sei indagati per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni corruzione aggravata e altri delitti, nonchè un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore stimato di 10 milioni di euro.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Al centro delle indagini del Ros e del comando provinciale di Trapani l’infiltrazione delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Salemi in attivita’ economiche del settore delle energie rinnovabili, realizzata attraverso la sistematica acquisizione dei lavori per la realizzazione di impianti di eolici e fotovoltaici nelle province di Agrigento, Palermo e Trapani. I proventi venivano in parte utilizzati per sostenere la latitanza del Matteo Messina Denaro.

    Il decreto di sequestro preventivo riguarda la societa’ “Salemitana calcestruzzi s.r.l.”, con sede a Salemi, e la “Spallino servizi s.r.l.”, con sede a Castelvetrano, per cui il Villa lavorava, ritenute riconducibili alle famiglie mafiose indagate. I provvedimenti scaturiscono da una complessa attivita’ investigativa avviata nel maggio 2007 dal Nucleo Investigativo di Trapani, coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Palermo, in direzione delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Salemi, integrata dalle indagini sulla rete collegata al superlatitante.

  • h7 immobiliare catalanotto
  • E' stata cosi’ documentata l’infiltrazione di Cosa nostra nelle attivita’ economiche delle provincie di Trapani, Agrigento e Palermo e il serrato controllo operato sulle opere di maggiore rilevanza sul territorio, mediante il sostegno dell’allora consigliere comunale di Castelvetrano Santo Sacco, attuale consigliere provinciale, intervenendo nella loro esecuzione attraverso una fitta rete di societa’ controllate dall’imprenditore Salvatore Angelo di Salemi.

    In manette sono finiti anche Salvatore Pizzo, consigliere comunale di Terrasini, Gaspare Casciolo, considerato il capo della famiglia mafiosa di Salemi,  Paolo Rabito.

    L’infiltrazione nel settore delle energie alternative, favorita, dunque, da collusioni con esponenti di rilievo dell’imprenditoria e dell’amministrazione pubblica, spaziava dal controllo delle imprese deputate allo sviluppo degli impianti di energia eolica a quello della realizzazione e produzione di energia solare, fino ad evidenziare l’interesse di Cosa nostra per biomasse. Pedina fondamentale l’imprenditore Salvatore Angelo, intorno al quale ruotava il sistema societario con cui l’organizzazione mafiosa si è infiltrata direttamente nel circuito produttivo e, in particolare, nei progetti di realizzazione dei parchi eolici di “San Calogero” di Sciacca, “Eufemia” di Santa Margherita Belice e Contessa Entellina; “Mapi”, di Castelvetrano e Montevago, nonchè del parco fotovoltaico di Ciminna.

    Il ruolo di Angelo era, infatti, quello di curare che una percentuale dei proventi derivanti dallo sviluppo delle predette attivita’ venisse destinata all’associazione mafiosa e segnatamente al latitante Messina Denaro.

    L’operazione, denominata ‘Mandamento’, ha cosi’ documentato come la struttura criminale fosse riuscita ad inserirsi nei lavori di costruzione delle opere, tramite l’affidamento diretto alle imprese di Salvatore Angelo, nonchè attraverso la parallela pressione criminale dell’organizzazione, testimoniata da numerose intimidazioni ai danni di imprese concorrenti e da una sistematica attivita’ estorsiva nei confronti di operatori economici di settore; e l’estromissione della societa’ dell’imprenditore Melchiorre Saladino da un progetto di realizzazione di un parco eolico da realizzare in provincia di Catania, concordato da Santo Sacco con l’esponente mafioso di Castelvetrano Paolo Forte, inserito nella rete di relazioni del capomafia latitante nonchè ‘figlioccio’ di cresima dello stesso, tanto da avergli fornito, nella fase iniziale della latitanza, la propria carta d’identita’.

    Oltre agli interessi nel campo delle energie rinnovabili, le indagini hanno accertato la dazione di denaro richiesta da Sacco, quando era consigliere comunale, per favorire l’approvazione della convenzione che il Comune di Castelvetrano avrebbe dovuto stipulare con una societa’ interessata alla realizzazione di un parco eolico; l’esistenza di un progetto, sostenuto da Sacco e Forte, di realizzare un distributore di carburanti da impiantare su un terreno di proprieta’ di Rosalia Messina Denaro, moglie dell’affiliato Filippo Guttadauro e sorella del ricercato trapanese; l’assistenza economica fornita ai detenuti ed alla loro famiglie nonchè agli affiliati tornati in liberta’ dopo lunghi periodi di detenzione; il collegamento operativo realizzato dall’imprenditore Angelo con cosa nostra palermitana, attraverso i contatti con Salvatore e Sandro Lo Piccolo (all’epoca latitanti) finalizzati all’attuazione di comuni strategie nel campo dei lavori pubblici e privati; il trasferimento fraudolento delle quote della societa’ “Ecolsicula” alla “Spallino Servizi”, intestate a prestanome ed in realta’ nella disponibilita’ del detenuto Antonino Nastasi, organico alla famiglia mafiosa di Castelvetrano e indicato dai collaboratori di giustizia quale anello della catena di ‘postini’ che in passato avrebbe curato il recapito dei messaggi a Messina Denaro; il luogo in cui il padre del superlatitante Francesco negli ultimi anni 80, trascorse parte della latitanza, individuandolo in un casolare nelle compagne di Castelvetrano.

    Vuoi essere aggiornato in tempo reale sulle notizie dalla Valle del Belìce? Clicca “Mi piace” su Castelvetranonews.it o seguici su Twitter