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"Campus belli", in arrivo le prime condanne. Chiesti 12 anni per Greco e 10 anni per Randazzo

(fonte: Marsala.it) - del 2013-05-14

Immagine articolo: "Campus belli", in arrivo le prime condanne. Chiesti 12 anni per Greco e 10 anni per Randazzo

Severe pene sono state invocate per due personaggi coinvolti nell'operazione antimafia «Campus Belli» che venne compiuta il 16 dicembre 2011 (e nella quale finì in carcere anche il sindaco di Campobello di Mazara, Caravà) che hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, davanti al Tribunale di Palermo.  

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  • Si tratta di Filippo Greco, 62 anni, imprenditore di Campobello, trasferitosi a Gallarate, ritenuto uno dei finanziatori, nonché «consigliere economico», dell'organizzazione mafiosa campobellese, e Calogero Randazzo, 63 anni, già condannato per associazione mafiosa. Per Greco il pm Pierangelo Padova ha chiesto 12 anni di carcere, mentre 10 anni sono stati invocati per Randazzo.

    Per il 21 maggio è prevista l'arringa dell'avvocato Biagio Di Maria, difensore di Randazzo, e per il 28 quelle di Michele e Antonella Moceri, legali di Greco. Nel corso del processo, che si svolge davanti al gup di Palermo Giangaspare Camerini, è stata ascoltata, su citazione dell'avvocato Di Maria, Vincenza Licata, amministratore della sala ricevimenti «L'Ancora», che ha dichiarato di non avere mai assunto Randazzo, né di essere stata contattata a tal fine.

    Al Tribunale di Marsala, intanto, si avvia alle battute finali il processo alle altre sette persone coinvolte nell'operazione «Campus Belli». Tra queste, l'ex sindaco Ciro Caravà e l'anziano boss Leonardo Bonafede. Con loro, alla sbarra, anche Cataldo La Rosa e Simone Mangiaracina, considerati il «braccio operativo» di Bonafede, Gaspare Lipari, che avrebbe svolto una funzione di «collegamento» tra il sindaco e il capomafia, Antonino Moceri, e Antonio Tancredi. Gli ultimi due, operanti nel settore olivicolo, sono accusati di concorso esterno.

    Secondo gli investigatori, la famiglia mafiosa campobellese avrebbe mantenuto uno stretto collegamento con Matteo Messina Denaro, infiltrandosi «progressivamente nelle attività imprenditoriali dell'area». Soprattutto nel settore olivicolo.  

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