Bancarotta fraudolenta, coinvolto Avvocato Elia e una famiglia di Partanna
del 2014-07-08
Il gip di Marsala Vito Marcello Saladino, su richiesta della Procura, ha disposto la misura cautelare dell'obbligo di presentazione presso gli uffici della polizia giudiziaria nei confronti di Giovanni Elia, avvocato castelvetranese di 56 anni, che figura fra le sei persone coinvolte nell’ambito di un’indagine su un caso di bancarotta fraudolenta patrimoniale.
Oltre all’avvocato Elia, accusato di non avere adempiuto ai suoi doveri di curatore fallimentare, il provvedimento cautelare è stato applicato anche un gruppo familiare di Partanna operante nel settore della ristorazione e composto dai coniugi Guglielmo Morsello, di 68 anni, e Caterina Tringeri, di 67, dai loro figli Vincenzo ed Elisabetta Morsello, rispettivamente di 44 e 40 anni, e dal marito di quest’ultima, Gianfranco Pastore, anch’egli di 40 anni. Secondo l’accusa, gli iniziali fatti di bancarotta fraudolenta pre e postfallimentare contestati agli indagati sono andati in prescrizione proprio a causa del “silenzio” dell’avvocato Elia.
Le indagini, condotte dalla sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura di Marsala e coordinate dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Antonella Trainito, hanno consentito di accertare la ‘’distrazione’’ di immobili acquisiti all’attivo fallimentare nel 1995 (epoca in cui fu dichiarato il fallimento) con la complicità dell’ex curatore, che secondo l’accusa avrebbe tollerato, senza segnalare nulla al giudice delegato al fallimento, il fatto che gli immobili venissero utilizzati per l’esercizio di attività commerciali (ristorante pizzeria ‘’La Montagna’’ a Partanna e pizzeria ‘’Golden Beach’’ nella località balneare Triscina di Castelvetrano) senza alcuna autorizzazione del Tribunale, né pagamento di affitto alla curatela fallimentare. Da tali condotte sarebbe scaturito un pregiudizio nei confronti dei creditori.