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Quando "Tangentopoli" "bruciò" i 9 Miliardi destinati al Porto di Selinunte

di: Totò Ferri - del 2014-07-22

Immagine articolo: Quando "Tangentopoli" "bruciò" i 9 Miliardi destinati al Porto di Selinunte

Il “Porto che non va in ..porto" a Marinella di Selinunte.  Per chi come me ha vissuto la borgata , ricorderà che da sempre e fino agli anni 50’ nel mare antistante lo “Scaro” , esisteva la “rocca di lu cantuni” o “roccalonga”. In quegli anni, autorizzato, un nostro concittadino, Pino Di Gregorio, Concessionario Fiat,  potenzia i frangiflutti di levante e di ponente al fine di favorire l’attracco delle imbarcazioni da diporto e, soprattutto, quelle dei marinari.

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  • L’intervento sui frangiflutti di Marinella di Selinunte, per creare condizioni di riparo ottimali sia per i pescatori che per i diportisti in attesa del tanto sognato e auspicato porto turistico, è sicuramente quello più indovinato. In quel periodo, però, cresceva l’esigenza di dotare Selinunte di un porticciolo  turistico e  di spostare  il  depuratore a "monte".

    L’ubicazione del depuratore sul sito attuale è stata sicuramente una scelta inspiegabile voluta dalla Democrazia Cristiana di allora ed in particolare dei suoi rappresentanti più autorevoli.

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  • A nulla sono valse le proteste per evitare lo scempio d’oggi. Intanto, anni 70’, era pressante l’esigenza di dotare Selinunte di un porticciolo turistico e, soprattutto, di spostare il depuratore a "monte". Ma tranne interventi migliorativi sui due frangiflutti, niente di rilevante succede. Arriviamo agli anni 80’ e finalmente qualcosa si muove.

    L’Amministrazione presieduta dall’Ins.Francesco Lo Sciuto dà il via ad un organico piano di sistemazione dei due frangiflutti non trascurando la realizzazione di un porticciolo turistico e , soprattutto, di smantellare il depuratore per spostarlo a monte. Si lavora alacremente (Genio Civile Marittimo, Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo – permessi, autorizzazioni) e alla fine viene approvato il progetto dell’attuale sistemazione che negli anni successivi si sarebbe dovuto completare con il prolungamento dei due moli per ”chiuderli” a 250 m. Circa dalla spiaggia dello scaro.

    Lo studio dei tecnici infatti aveva accertato che le correnti d’impluvio e di displuvio a 250 m. Si annullano e quindi si sarebbe ridotto considerevolmente l’insabbiamento (sabbia e alghe). Intanto passano gli anni, si avvicendano le Amministrazioni e ad eccezione di qualche intervento episodico, di una gru mai usata costata 80 mila euro + 6 mila euro di manutenzione, di un assurdo “buco” a ponente, la sistemazione della piazza in legno ottima scelta, poi niente. Solo centinaia e centinaia di migliaia di lire prima e di euro dopo per tentare di smaltire ed eliminare sabbia, alghe e più difficilmente il “fetore”.    

    Quanto alle origini e alla storia del tanto agognato porticciolo turistico occorre tornare agli anni '90 coincide con una pagina veramente triste della vita politica della Nazione e quindi anche di Castelvetrano.

    Il decreto di finanziamento dell’Assessorato Regionale alla Presidenza, Assessore Enzo Leone, per 9 miliardi e 600 milioni di lire decreto n. 251014/91 del 24/04/91, depositato  alla Corte dei Conti di Palermo per la firma  “naufraga” per l’incalzare di tangentopoli e non solo.

    Di quel “bel sogno” restano solo i ricordi ed il plastico esposto, primavera 91’, nei locali della ex Banca Sicula in Piazza Vitt. Emanuele. Così nel 1991 è pure miseramente naufragata la sistemazione del muraglione ed il trasferimento del depuratore di Marinella di Selinunte a monte. 

    ll relativo progetto, finanziato e approvato dagli organi tecnici superiori doveva, espletate tutte le formalità, andare in  gara, per un importo di 5 miliardi e mezzo delle vecchie lire e prevedeva la sistemazione dell’attuale muraglione con terrazzate degradanti verso il mare e in particolare lo smantellamento dell’attuale muraglione e la sistemazione a monte.

    L’Amministrazione guidata dal Sindaco Prof. Vito Li Causi decide di variare la destinazione del finanziamento a favore della rete fognaria di Selinunte.                                                                                    

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