Sabato 17 e Domenica 18 Maggio la Festa di Santa Rita a Castelvetrano
del 2014-05-14
I festeggiamenti che Castelvetrano dedica a S. Rita ogni anno sono molto articolati perché composti da momenti celebrativi, spazi di riflessione e preghiera secondo la tradizionale liturgia ritiana. Nel nome della Santa, aderendo al messaggio di pacificazione che ha lasciato nel cuore di ognuno, durante le Celebrazioni Ritiane genti da tutto l’interland belicino ed oltre raggiungono Castelvetrano per ricordare quest’umile donna, inamovibile nella sua fede e determinata nel porre ideali di pace.
Nel firmamento dei santi e delle sante della Chiesa universale, Rita è certamente una stella di prima grandezza. Vissuta ben sei secoli fa, ma viva ancora oggi, ricordata, invocata, pregata nei casi più disperati da migliaia di devoti non solo in Italia ma in varie parti del mondo. Come si vede il tempo logora tutto ma non il ricordo di questa grande santa italiana.
Qui sta l’attrazione che esercita Rita e qui si colloca la sua grandezza umana e spirituale. La terra di Sicilia è stata una delle prime a onorare questa grande Santa e ancora oggi tantissimi paesi e città organizzano pellegrinaggi a Cascia per onorare il Corpo della Santa degli Impossibili. Castelvetrano è tra questi! E non solo.
Ma grazie alla creatività e alla passione che gli abitanti di Castelvetrano riversano verso Santa Rita, la devozione si è trasformata in coinvolgimento di tante persone che hanno dato vita al Corteo storico che ripresenta in sintesi gli episodi salienti della vita della Santa che sfilano per le vie della città di Castelvetrano con ricercata solennità, complice anche la magniloquenza dei costumi, fedeli riproduzioni degli abiti dell’epoca; la solennità cede alla semplicità ogni volta che uno di questi quadri viventi raggiunge la piazza destinata alla propria rappresentazione, allorquando, abbandonata la propria fissità, il quadro prende vita in una rappresentazione che cede alle regole del teatro inteso nel senso più puro delle proprie origini: una rappresentazione sacra con i propri spettatori intorno, teatro che nasce e si muove in brevissimo spazio di tempo, teatro che si fa e si disfa, teatro di tutti i luoghi e nessun luogo, teatro che prende i propri spettatori e li conduce per mano attraverso le vie di un paese dove si celebra la quotidianità.
Sabato 17 maggio 2014 il corteo della Nobiltà Castelvetranese si concluderà nel sistema delle piazze, davanti la Chiesa del Purgatorio, si svolgerà il consueto rito della “Proclamazione a primo principe della Città” a Carlo d’Aragona e Tagliavia. Il Ricordo di questo avvenimento, per riviverne i fasti e la magnificenza, con la presenza del gruppo dei “Tamburi Aragonesi” che scandiranno la festa il rullo dei loro tamburi e lo squillo delle chiarine in sintonia perfetta del periodo storico aragonese.
Domenica 18 maggio 2014 con partenza alle ore 17,30 dalla Scalinata Santa Rita (P.za Stazione) si snoderà per le vie del centro storico, la 12^ edizione del Corteo Storico in tutto il suo splendore. Il Corteo, si avvarrà della partecipazione degli sbandieratori, tamburini e musici medievali della “Corte d'Aragona” di Catania e del Gruppo dei "Tamburi Aragonesi", banda storica voluta fortemente e creata dal Centro Studi sugli Usi Costumi e Tradizioni Medievali “Gennaro Bottone”, proprio in memoria dello storico presidente scomparso alcuni anni fa. Il gruppo formato da giovanissimi Castelvetranesi è egregiamente guidato dal maestro Pietro Fiandra, e si è distinto in diverse manifestazioni storiche anche fuori dai confini regionali.
Durante il corteo avremo modo di apprezzare lo spettacolo della Compagnia Teatro del Ramino di Ascoli Piceno così come descritto di seguito. Durante il corteo si potrà ammirare la mazza argentea denominata “Giuratoria” appartenuta per secoli al Giurato della Città di Castelvetrano e che solo in occasione di questo corteo viene posta all’ammirazione della cittadinanza dopo secoli di oblio per volere del Comitato per il Corteo storico e il Sindaco di Castelvetrano.
Quest’anno la conclusione delle due serate, nel Sistema delle Piazze, sarà affidata alla Compagnia Teatro del Ramino di Ascoli Piceno che proporrà due spettacoli stanziali che appropriatamente si inseriscono in un programma di recupero della più autentica immagine della "sicilianità", con la messa in scena di un grandioso spettacolo teatrale il cui cast è formato da attori su trampoli su macchine pensili e a terra.
Lo spettacolo ha per titolo “ASTOLFO: IL VIAGGIO, LA LUNA, LA PAZZIA” Si tratta di una perfomance costituita da un testo e da musiche che, pur nella loro assoluta originalità costituiscono un trionfale e magniloquente omaggio all’essenza più pura e tradizionale della Sicilia quale “CONTINENETE MEDITERRANEO”.
L’azione si sviluppa intorno alla LUNA, motore immobile e divina indifferenza, meta ultima del viaggio di Astolfo alla ricerca del senno dell’Orlando impazzito d’amore. Un viaggio colmo di incontri e scontri, popolato da fantastiche creature ed eroi coraggiosi che da secoli vivificano l’epopea classica dei “PUPI SICILIANI”.
Il tutto immerso nell’armonia coinvolgente di una colonna sonora carica di echi mediterranei e risuonante delle voci ora tragiche ora ironiche di “pupari e abbanniatura”. Orlando, Rinaldo, La Bella Angelica, Astolfo, la Luna, l‘Iippogrifo, e tanti altri personaggi, fedeli riproduzioni dei Paladini di Francia ripresi dalla policromia prepotente dei carretti di Sicilia, saranno portati in scena da attori su trampoli che, in un unico corpo con il loro palcoscenico, porteranno le vicende di passione e furore dei protagonisti a più di tre metri di altezza dal suolo.