Salemi, ricordando "Giovanni lu caramillaru". Quando una caramella faceva la felicità di un bimbo
del 2014-11-11
Fino a molti anni fa gli svaghi di cui potevano godere i ragazzini non richiedevano la disponibilità di molti soldi. Pochissimi erano per esempio i fortunati possessori di una bicicletta, di un vero pallone di cuoio, ma nonostante ciò non c'era invidia e la voglia di giocare spazzava via ogni differenza sociale. I bimbi, anche se non provenienti da famiglie agiate, erano felici pur vivendo senza le ricchezze che la moderna tecnologia offre quali smartphone costosissimi e altre “diavolerie”.
Bastava che il nonno di turno o il padre rivolgesse loro un “grido affettuoso” di recarsi a comprare le caramelle e con piè veloce correvano sorridenti alla baracca.
Indelebile per esempio nella mente dei salemitani era “Giovanninu lu Caramillaru” personaggio indimenticabile per i bimbi degli anni '80 e non solo. Aveva una piccola baracchina verde in piazza Libertà a Salemi all'inizio della discesa ripida della strada affianco all'odierna scala mobile.
Anche la mamma era spesso con lui aiutandolo talvolta nella preparazione. Dalle sue mani uscivano dei "bonbon" caldi caldi squisiti di tutti i colori e per tutti i gusti. Il gusto carrubba era il più ambito di tutti regalando un sapore indescrivibile. Mai una parola, un sorriso usciva dalle labbra di quell’omone dall’aria simpatica.
In tanti lo ricordano con affetto e con nostalgia di un'epoca che fu. Un periodo in cui la felicità si raggiungeva con poco e dove anche una semplice caraella era in grado di rendere felice un bimbo.
Oggi invece troppo spesso la felicità anche per i più piccoli arriva con smartphone, videogiochi e quant'altro. Non sempre però più tecnologia significa più divertimento. Questione di gusti.