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25 anni e davanti a sè una carriera importante. Storia di Alessandro Giorgi e del prestigioso premio vinto

del 2015-01-11

Ha solo 25 anni ma grazie alla sua tesi di laurea dal titolo “Guida pratica alle costruzioni in terra cruda” ha già ricevuto il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica per la categoria “ingegneria ed architettura”, premio bandito dall’Associazione Italiana del Libro con il patrocinio del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e dell’AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale). Parliamo di Alessandro Giorgi, giovane architetto castelvetranese, che la Redazione  di Castelvetranonews.it, nell'ambito della rubrica “Eccellenze locali”, ha intervistato per far conoscere la sua storia.  

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Ciao Alessandro, raccontaci un po’ di te... Il tuo percorso di studi, le tue esperienze lavorative. 

    Sono un architetto abilitato. Nel febbraio scorso ho conseguito la laurea magistrale in Architettura presso l’Università degli studi di Palermo, con una valutazione di 110 e lode, e con una tesi dal titolo “Guida pratica alle costruzioni in terra cruda”, pubblicata dalla Aracne Editrice e candidata dalla stessa al Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2014. 

    Subito dopo la laurea sono stato chiamato a lavorare presso uno studio palermitano di progettazione e grafica e da dicembre scorso sto finalmente approfondendo le mie conoscenze sulla bio-edilizia e l’architettura sostenibile collaborando con uno studio romano BAGStudio sopratutto nell’ambito della progettazione di abitazioni in legno e paglia. 

    Parlaci della tua passione per la bio-edilizia e l’architettura sostenibile.

    Credo profondamente nella validità di una tecnologia sostenibile ed in un approccio rispettoso dell’ambiente e dell’uomo. Le costruzioni in terra, legno, paglia, e pietra rappresentano per me quanto di più incantevole vi sia nel campo dell’edilizia, tanto per l’impiego di materie prime da sempre legate alla casa e all’abitare umano quanto per l’aspetto energetico e sociale che le stesse comportano. SI tratta di architetture senza architetti, dove la tecnologia moderna fa i conti con millenni di perfezionamento delle tecniche costruttive.  

    La possibilità di formarmi e crescere in questo settore, di partecipare in prima linea alla sua diffusione nella mia regione e nel resto d’Italia, è per me un’enorme soddisfazione e fonte d’orgoglio; poiché ritengo che l’insegnamento di questa tecnologia così semplice ed efficiente sia un’importante passo avanti nel settore edilizio.  

    In questo settore l'Italia è ancora indietro, anche rispetto al resto dell'Europa.

    Si, purtroppo ad oggi l’Italia non sembra voler sentire, così mi trovo a dover studiare, anche dal punto di vista normativo, da testi in francese, tedesco, inglese, spagnolo, portoghese. La gente pensa che una casa di paglia e/o terra non stia su, sono convinti che verrà fuori una capanna ( la forma ormai prescinde la tecnologia), non sanno che negli altri paesi europei quasi non si costruisce più in calcestruzzo armato, e così via. Spesso le nostre case sono scadenti e malsane, la muffa non è il problema, che nascondiamo con sostanze ancora più tossiche, ma solo il sintomo di una costruzioni che andrebbe buttata giù. 

    Durante il mio anno di studio in Germania, presso la RWTH - Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule Aachen, ho potuto scoprire ed apprezzare le notevoli, ma da noi troppo spesso sottovalutate o sconosciute, potenzialità e qualità dell’architettura sostenibile low-tech, carica di esperienza e know-how, da salvaguardare e sviluppare. 

    La bio-edilizia punta a creare delle abitazioni salubri in cui poter vivere senza aver paura di agenti tossici inquinanti, gas cancerogeni, funghi, muffe ecc; il tutto con l’impiego di materiali naturali e tanta professionalità, al punto da creare una casa che in maniera naturale e senza impianti regola da se la temperatura e l’umidità al suo interno. Questo è comfort.

    Considerate le attuali pubblicazioni italiane nell’ambito delle architetture in paglia, non escludo l’idea di poter iniziare un secondo progetto editoriale incentrato su tale tematica. Chissà se il prossimo libro sulle case di paglia che terrò in mano non sarà il mio, in italiano forse.

    Grazie alla tua tesi di laurea hai ricevuto il prestigioso “Premio Nazionale Divulgazione Scientifica 2014”. Quale è stata la tua esperienza, che emozioni hai provato?

    La cerimonia è stata molto coinvolgente ed interessante. Nell’aula conferenze del CNR girava gente palesemente segnata da una vita di studi e ricerche (insomma veri e propri scienziati). Hanno preso parola personalità come Umberto Guidoni, astrofisico ed astronauta italiano, Paolo Annunziato, direttore generale del CNR, Franco Taggi, tra i più noti epidemiologi italiani e presidente del comitato scientifico, e tanti altri ancora. In poche parole mi sentivo abbastanza piccolo e fuori luogo.

    Il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica è bandito dall’Associazione Italiana del Libro con il patrocinio del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e dell’AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale), consiste in una serie di 8 riconoscimenti, divisi tra cinque aree tematiche e tre premi per gli under 35 tra le diverse categorie. Al premio hanno partecipato 677 tra libri ed articoli che, passati al vaglio dei 176 membri della giuria, si sono ridotti a 124 nella fase finale, 20 dei quali facenti parte della categoria “ingegneria ed architettura”.

    Nell’invito per la premiazione non era stato specificato quale premio avrei ricevuto, motivo per cui, considerato quanto già detto, pensavo di essere premiato come “giovane autore under 35” (ero il più giovane la dentro, pubblico compreso) ma così non è stato e con mia grande sorpresa sono tornato a casa con una targa con su scritto:

    “Premio Nazionale Divulgazione Scientifica 2014 Premio per le Scienze dell’Ingegneria e dell’Architettura 

    Alessandro Giorgi

    Guida pratica alle costruzioni in terra cruda”.

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