Quando Radio Pirata International si trasferì da Campobello a Castelvetrano. “Love Story” tra i successi
del 2015-06-01
Con quest’ultimo articolo chiudo lo spazio dedicato alla storia delle emittenti radiofoniche castelvetranesi. E’ stata la parte più impegnativa della storia della musica a Castelvetrano, poiché i personaggi interessati alle varie attività delle radio sono stati davvero tantissimi ed era, purtroppo, impossibile menzionarli tutti. A chi non è stato ricordato posso solo consigliare, se desidera che il suo nome e il programma radiofonico dallo stesso condotto siano annoverati nel libro di prossima pubblicazione, “La storia della musica a Castelvetrano”, di contattarmi al più presto agli indirizzi di fine articolo.
Nell’anno 1978 il mio carissimo amico Calogero Ognibene trasferì la sua “R.P.I.”, acronimo di “Radio Pirata International”, da Campobello di Mazara a Castelvetrano. Occupò il terzo piano d'una casa di via Giallonghi, quasi di fronte la chiesa della Misericordia, sopra l’attuale macelleria di Franco Martino.
Calogero, dopo tanti anni di collegamenti sui 27,00 Mhz, aveva cominciato a trasmettere l’anno prima sulla frequenza degli 88,300 Mhz, con un’antenna alta ben oltre i quaranta metri montata al terzo piano, sul tetto, che gli consentiva di coprire tutta la provincia di Trapani e buona parte del territorio belicino.
Col suo segnale, forte per quel periodo, andò a nuocere alcune emittenti radiofoniche già operanti nel territorio quali: “Radio Stereo Gibellina”, “Radio Stereo Salemi”, nonché quelle di Salemi e Mazara. Esse sollevarono delle contestazioni, argomentandole con il fatto che “R.P.I.” sparava con una profondità di modulazione di 300 Khz facendo giungere un suono notevole almeno fin dove arrivava il segnale. Ciò, però, non impedì a Calogero d'inserirsi a pieno titolo, con la sua emittente privata, in mezzo alle altre sorelle con dei programmi nuovi che conquistarono il pubblico che seguiva il mondo dell’emittenza radiofonica.
Le radio private locali, negli anni in cui sorsero, rappresentarono una novità per tutto il territorio e con le loro variegate trasmissioni si rivelarono un motivo di divertimento collettivo sia per chi conduceva i programmi sia per chi vi partecipava passivamente ascoltando la radio da casa. Calogero affidò alcune rubriche ai suoi quaranta collaboratori, fra maschi e femmine, che trasmettevano senza interruzioni, h 24. Tenne, comunque, per sé quelle che, poi, ebbero maggiore indice d’ascolto.
Fra queste ricorderemo “Love Story” che andava in onda tutti i mercoledì pomeriggio alle ore 15,00. Si trattava d’una trasmissione nella quale Calogero dispensava buoni consigli sentimentali a chi ne faceva richiesta tramite delle lettere che, in special modo, le ascoltatrici gli spedivano.
Egli leggeva ai microfoni della radio quelle lettere ed esprimeva il suo pensiero in merito alle problematiche che la gente sollevava. Ognibene, orgogliosamente, può sicuramente fregiarsi d’aver dato la possibilità ad almeno tre coppie di convolare a nozze e a tante altre coppie d'avere dato il consiglio giusto incoraggiandole, dopo una lunga pausa matrimoniale, a recuperare il loro rapporto tornando a vivere insieme. Questo sempre grazie alle sue parole accorate, disinteressate e sincere.
Una di queste coppie, in particolare, fu quella che si formò tra un giovane non vedente di Petrosino, il segnale della radio giungeva anche fino a Trapani, che s’era rivolto a “Radio Pirata International” per trovare l’anima gemella. La trovò, infatti, a Castelvetrano grazie al programma di Calogero e da allora continua serenamente la loro “Love Story”.
Un altro programma che ebbe un seguito non indifferente fu “Il mercatino”, una specie di “Portobello”, fortunato programma televisivo nazionale trasmesso su RAI 2 dal 1977 al 1983, e condotto da quell’impareggiabile Enzo Tortora, in cui la gente telefonava per vendere un oggetto qualsiasi, ma anche una proprietà o un immobile.
Conobbi personalmente Tortora, nell'anno 1979, quando un giorno, recandomi con mia moglie in un grosso supermercato di Milano per fare un po' di spesa, incontrammo proprio Enzo Tortora. Era lì per fare da testimonial a una serie di prodotti commerciali. Egli fu così gentile da fare una dedica a mia moglie su una sua foto che le regalò. Anche questo, diventato oramai un cimelio, è conservato nella mia collezione di ricordi cari.
Tanti furono gli affari conclusi fra gli affezionati ascoltatori di “R.P.I.” che, altrimenti, avrebbero tenuto a casa un oggetto non più loro necessario e, nel frattempo, avere la possibilità di comprare qualcosa da altri che non ne facevano più uso.
Da un’amicizia nata con il proprietario della discoteca “Alga Marina” di Triscina, del compianto Giovanni Cascio, nell’estate del 1979 Ognibene e lo stesso Cascio attivarono un servizio di ponte radio. Il ponte consentì loro di mandare in onda, in diretta, le ore trascorse in discoteca consentendo che la voce dei d.j. si diffondesse in tutta la provincia e nel territorio belicino. Da quell’idea Cascio pensò anch’egli di mettere su una stazione radio, sempre presso l’“Alga Marina”, che chiamò “R.G.I.” acronimo di “Radio Gamma International”.
L’esperienza del ponte fu continuata con dei servizi duplex, cioè due stazioni radio che trasmettevano su due frequenze diverse, ma in collegamento: “R.P.I.” sugli 88,300 Mhz ed “R.G.I.” sui 104,00 Mhz. L’idea del ponte si rivelò fruttuosa, tanto da permettere ai rispettivi proprietari d’impegnare, per tre serate consecutive, un noto cantante dell’epoca: Brigan Tony.
Per quanto riguarda i programmi condotti dai suoi collaboratori, Ognibene tiene a ricordare “Caffè latte in FM”, condotto da Giuseppe Salerno, in cui si potevano ascoltare gli ultimi successi di quel periodo e in cui erano anche soddisfatte delle richieste che arrivavano in radio tramite telefono. Fra gli altri collaboratori due molto validi che portavano avanti il loro programma rivolto maggiormente ai giovani, con una selezione di musica prevalentemente richiesta e molto gettonata tramite le telefonate alla regia, erano gli spericolati e maniaci del volume: Tonino Ognibene con “Discoteca ad alta tensione” e Tony Arimondi, detto “quadrifoglio”, con musica a tutto rock.
Sebbene la radio funzionasse alla grande, Calogero Ognibene, per problemi strettamente personali, con profondo rammarico da parte dei suoi affezionati collaboratori e di tutti quelli che avevano trovato nella radio una compagna di vita, decise di chiuderla nell’ottobre del 1980 interrompendone di fatto le trasmissioni. L'intenzione era di riaprirla in seguito, ma ciò non è stato più possibile.
Calogero serba in sempre in cuor suo di riaprire la radio e, se tutto procede come egli spera, a presto tornerà sul proscenio castelvetranese con un nuovo progetto che lo stesso definisce fantastico, perché renderà un servizio utilissimo a tutta la cittadinanza. Doveva essere una sorpresa, ma adesso non lo è più anche se non sappiamo di che cosa si tratti di preciso. Tanti auguri a Calogero.
LE ALTRE EMITTENTI RADIOFONICHE CASTELVETRANESI
Le altre emittenti radiofoniche private che sorsero a Castelvetrano nello stesso periodo, ma che ebbero vita breve, furono: “Radio Elitè” ubicata in via Tagliata, detta anche “Radio Pirata” perché trasmetteva senza alcuna licenza; “Radio Studio 104”; “Radio Sicilia Centrale” ubicata in via Girolamo Savonarola dei fratelli Gaspare e Piero Cusumano; “Radio Castelvetrano Alternativa”, che non aveva alcun nesso con “Radio Castelvetrano”, sorta all’angolo fra la via Vittorio Emanuele e la via Crispi, nella sede dell’allora M.S.I. (Movimento Sociale Italiano – Fiamma Tricolore), partito storico della destra italiana il cui leader fu Giorgio Almirante.
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