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Un castelvetranese nel "Ranch" di Valentino Rossi. "Vi racconto il mio amico Valentino"

di: Alessandro Indelicato - del 2015-08-31

Era da poco iniziata l’intervista quando, all’improvviso, al mio interlocutore arrivava un sms. Nulla di strano se a scriverlo fosse stata una persona qualunque. Un leggero brivido l’ho avuto nel leggere che a mandare quel messaggio, invece, era un certo “Vale Rossi”. Ebbene si proprio lui il mitico Valentino Rossi, il campione dei campioni.

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  • Antonio esclamavo ma è davvero lui?” E lui, con un leggero sorriso intriso di orgoglio e soddisfazione, mi  rispondeva: “Si, è il mio amico e datore di lavoro Valentino Rossi”.

    Ancora un po’ frastornato da questo inizio “a tutto gas” iniziavo l’intervista ad Antonio Di Girolamo, 59 anni, castelvetranese residente a Tavullia, nel Pesarese da dove è partito il sogno in moto di Valentino, diventato nel corso degli anni pluri campione del mondo in Moto GP.

    Proprio così a Tavullia nel regno di Valentino Rossi un castelvetranese è conosciuto da tutti come il “boss” del Ranch.

    Antonio, di cosa ti occupi in particolare a Tavullia?

    Diciamo che gestisco a 360° il ranch di Valentino a Tavullia e mi occupo di seguire i lavori che vengono svolti all’interno.

    Come sei finito a lavorare per lui?

    Un po’ per caso in realtà. Lavoravo nel settore edile per Massimo Berloni e un giorno andammo a lavorare a Tavullia presso la tenuta di Valentino. Tra me e lui si instaurò subito un bel feeling, forse anche perché ero (e sono) un suo accanito fan, e da una battuta arrivò la proposta di rimanere a lavorare per lui. Da quel giorno sono già passati sei splendidi anni.

    Com’è Valentino “dietro le quinte”, senza riflettori accesi tra le mura domestiche?

    E’ sempre lui. Un ragazzo simpatico, educato, rispettoso con il suo immancabile sorriso. In questo periodo, complice il suo ritorno ad essere competitivo  in moto, ha ritrovato anche quella carica che in Ducati si era leggermente offuscata.

    Com’è il vostro rapporto?

    Per me lui è un amico. Una persona alla quale sono affezionato  e riconoscente anche se devo dire che anche lui negli anni mi ha dimostrato la stima che nutre nei miei confronti e di questo ne vado fiero. Il fatto che in più di una occasione mi abbia chiesto pareri su come gestire determinate situazioni mi ha gratificato e allo tempo stimolato a fare sempre di più e meglio. Alla base di tutto c’è una reciproca fiducia che facilita tutto.

    Gli hai mai parlato della bellezza della terra dalla quale provieni e degli splendidi Templi di Selinunte?

    Assolutamente si. Il mio sogno è quello di portarlo a Selinunte e spero nei prossimi anni di riuscirci. 

    Hai mai seguito di presenza Valentino in gara? Ricordi qualche aneddoto in particolare?

    Ovviamente si, ma da spettatore senza ruoli operativi. Sono stato in Germania , al Mugello e anche in Francia a Le Mans. In quell’occasione Valentino ottenne dopo diverso tempo una vittoria e ricordo ancora con emozione il suo abbraccio quando mi vide. In quell’occasione mi disse che ero stato il suo porta fortuna e ne fui particolarmente orgoglioso.

    Quali altre esperienze lavorative hai avuto?

    Fino a 16 anni sono stato a Castelvetrano e ho lavorato come muratore. Poi quando ho capito che prospettive lavorative ce ne erano poche ho lasciato la Sicilia e mi sono trasferito in Germania, poi Torino e  Firenze. Poi sono ritornato a Castelvetrano e ho aperto una impresa edile che ho gestito per 25 anni salvo poi cessare l’attività ed emigrare nuovamente.

    Terminata l’intervista, tra gadget in regalo per la Redazione, la promessa strappata di una “visita di cortesia” a Tavullia per un incontro con Valentino e  la visione di foto scattate in compagnia del pilota emiliano, ho capito davvero la persona che avevo davanti leggendo  la dedica fattagli da Valentino in un poster che lui custodisce gelosamente: “Per il mitico Antonio colonna portante della VR46! Grazie mille”.

    Una simile dedica vale più di ogni altro commento. Non possiamo che essere orgogliosi di queste parole spese nei confronti di un castelvetranese che, nonostante tutto, non ha perso quell’umiltà e disponibilità che gli hanno permesso di “conquistare” Valentino, il numero uno.

    P.S.

    Ringraziamo Antonio per aver fatto autografare da Valentino Rossi il poster con il logo di Castelvetranonews.it

    Si ringrazia anche la nipote di Antonio, la simpatica e gentile Lori per aver reso possibile questa piacevole chiacchierata con lo zio.

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