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Ricordando le mie interviste tra clamorose e inaspettate risposte

di: Pietro Errante - del 2015-07-07

Immagine articolo: Ricordando le mie interviste tra clamorose e inaspettate risposte

In oltre vent’anni di corrispondenza da Castelvetrano e Valle del Belice per il Giornale di Sicilia, ho avuto modo di intervistare, anche attraverso le emittenti locali e della provincia, molti uomini appartenenti alla vita pubblica: soprattutto politici ed amministratori ma anche uomini di sport e di cultura.

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  • Alcune interviste sono particolarmente “simpatiche” per le risposte ironiche ricevute . Come quella che feci al sindaco pro tempore tanti anni fa. L’emergenza idrica a Castelvetrano era diventata quasi un problema sociale. L’acqua era diventata un bene di difficilissimo reperimento. Fontanelle ed autobotti erano prese d’assalto, rubinetti  a secco, cittadini disperati e spesso infuriati.

    Davanti alle continue e pressanti proteste dei miei concittadini, alcuni dei quali segnalarono l’emergenza alla rubrica dei lettori tenuta  dal direttore del Giornale di Sicilia, mi recai presso la casa comunale per chiedere una intervista al sindaco pro tempore. “Signor sindaco perché manca l’acqua a Castelvetrano? Come può accadere che una città resti all’asciutto per giorni e giorni mentre il proprio territorio è ricchissimo di falde acquifere?” Risposta lapidaria del primo cittadino: “Non sono mica un idraulico, io faccio il sindaco, rivolgiti a Rallo” (noto idraulico del tempo).

    Al crescente fracasso delle estati selinuntine e triscinare, mentre ruspe, karaoke e martelli pneumatici disturbavano non poco  il “riposo” dei villeggianti, l’assessore al turismo del tempo seppe dare una risposta da par suo: “ Mi chiedi come limitare il fracasso nelle località balneari, regolamentare o impedire  discoteche e karaoke improvvisati, frastuoni  di macchine ed attrezzi vari e confusione del traffico. La risposta è molto semplice: se vuoi cercare quiete e riposo vattene in campagna non a Triscina o Selinunte”.

    L’ovvietà era la caratteristica delle interviste post gara che il Giornale mi affidava per gli incontri di calcio casalinghi della Folgore. Chi vinceva dichiarava di “aver meritato il successo” , chi perdeva  si schermiva dando la colpa all’arbitro. Tutti comunque “ringraziavano i ragazzi che avevano dato tutto e ai quali non si poteva rimproverare nulla”.

    Infine indimenticabili le parole di un noto politico locale che commentando gli sforzi dell’onorevole per cercare di risolvere le situazioni di conflittualità aveva candidamente risposto: “Speriamo che con tutti questi sforzi non gli venga un ernia”.

    E da ultimo il presentatore improvvisato che, nell’estate selinuntina di tanti anni fa, ad una bambina precoce vincitrice di un concorso canoro svoltosi nella piazzetta dello Scaro, disse tra l’ilarità generale: “ Bambina, sei contenta che sei vinta?”

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