Purgatorio, appello a club service e istituzioni di Don Undari: "Patrimonio da non perdere"
del 2016-04-18
In foto: Padre Undari (ph. Foto: diocesimazara.it)
La scorsa settimana sono partiti i lavori di sistemazione all’interno della chiesa del Purgatorio che era stata interessata, il 24 marzo, da un crollo parziale del tetto nella navata laterale. In attesa del pronunciamento della Soprintendenza dei Beni Culturali e della Curia, che è la proprietaria dell’edificio di culto, affidato in comodato d’uso al comune, l’Amministrazione ha predisposto un intervento per ripristinare il tetto e garantire la messa in sicurezza.
Costruita nel 1644, la chiesa del Purgatorio ha subito in questi ultimi decenni diversi danni nelle parti strutturali con conseguenze sugli affreschi e sugli stucchi. A ben poco sono serviti i lavori eseguiti sull'edificio in questi decenni.
“Nel mese di settembre 2015, ci racconta Padre Undari, ho presentato presso la curia vescovile di Mazara un progetto redatto dall'arch. Beniamino Errante facendo notare la gravità delle condizioni statiche e strutturali della Chiesa. Mi sono attivato per chiedere un intervento economico sia con fondi regionali sia con fondi dell'otto per mille, purtroppo senza risultati.
Oltre ad avvisare la Sovrintendenza di Trapani con telegramma in data 24 marzo 2016, durante la visita pastorale di mons. Domenico Mogavero ho fatto visitare al Vescovo sia la Chiesa del Purgatorio come la Chiesa di Nostra Signora della Catena, Nostra Signora degli Agonizzanti e la Chiesa del Crocifissello per renderlo partecipe dello stato di abbandono nel quale versano questi edifici sacri manifestando la mia difficoltà a risolvere con le poche risorse economiche a mia disposizione problemi strutturali molto gravi.
Spero che nei prossimi mesi la Curia di Mazara si faccia carico di presentare alla CEI la gravità di questa situazione per una richiesta di contributo. A seguito del crollo, tramite una autogrù, ho fatto rimuovere le due campane dal campanile della chiesa per evitare che un ulteriore crollo potesse danneggiare ulteriormente l'edificio sacro.
Ringrazio il sindaco, continua Padre Undari, che ha seguito in tutte le fasi questa situazione e con le poche risorse a disposizione del Comune sta provvedendo alla rimozione delle macerie e a una copertura provvisoria del tetto per evitare infiltrazioni di acque piovane.
Rivolgo un appello ai cittadini, alle istituzioni, ai club di servizio, e a tutte le persone che amano questa città, conclude Padre Undari, perché questo patrimonio di arte, di bellezza e di cultura, testimonianza di fede dei nostri padri che ci è stata consegnata, non si dissolva nel nulla.
Se ancor oggi molti turisti si recano per visitare questa città è per le opere d'arte che essa custodisce molte delle quali sono rappresentate da beni culturali di natura ecclesiale. Questo luogo sacro messo a disposizioni per attività e manifestazioni, usato e abusato, torni a risplendere della sua bellezza originaria”.