Addio Prince, artista unico dall'infinito talento musicale. Grazie per "Purple Rain" e non solo
del 2016-04-22
(ph. alvearemagazine.it)
Con la consapevolezza di potere passare per un necro-cronista, o necronista nella forma abbreviata, mi accingo a parlare della prematura e inattesa morte di un’altra icona, dopo David Bowie, della musica pop. Solo tre mesi dopo, infatti, la dipartita di Bowie oggi mi tocca affrontare ancora una volta un argomento triste, il decesso di Rogers Nelson, meglio noto come Prince. Sei giorni fa era stato ricoverato per un malore presso un noto nosocomio d’Illinois.
Definito il “re del pop degli anni ottanta”, era nato a Minneapolis, città principale dello stato del Minnesota, il 7 giugno del 1958 e nella sua città si è spento, oggi 21 aprile 2016, a soli 57 anni, a Paisley Park. La notizia è stata confermata dal suo agente Yvette Noel Schure. La popolarità del genietto o folletto di Minneapolis raggiunse l’apice del successo negli anni ottanta e novanta.
Il suo brano più famoso con il quale lo s’identificava era, senza ombra di dubbio, la celeberrima “Purple Rain”. Il nome Prince gli proviene dal gruppo con il quale suonava il padre, il “Prince Rogers Trio”.
Prince è stato un cantautore, compositore, attore e regista, nonché produttore discografico tra i più giovani del mondo. Egli si alternava nel suonare tutti gli strumenti dimostrando il proprio talento artistico come pure nella sala d'incisione, guadagnandosi così il titolo di nuovo Stevie Wonder.
Il suo primo album “For You” risale al 1978 quando egli aveva soltanto 20 anni. Dovrà aspettare, però, il 1984 per arrivare al successo vero e proprio con quel “Purple Rain” con il quale ha scalato sia le classifiche americane sia quelle mondiali. Il titolo del brano, del quale sono stati venduti ben tredici milioni di copie (in totale Prince ha venduto quasi cento milioni di dischi e ha vinto 7 premi Grammy), è lo stesso del film che vinse il premio Oscar per la migliore colonna sonora e dove Prince recitò anche la parte del protagonista.
La sua musica, prevalentemente pop, è una perfetta fusione tra il funky, rhytm' n' blues, electric boogie tipico dei negri e il nuovo rock psichedelico dei bianchi, per passare attraverso il narcisismo dandy della new wave elettronica.
Le influenze jazz, poi, hanno permesso che il leggendario trombettista statunitense Miles Davis gli abbia tributato più volte omaggio arrivando a definirlo il nuovo Duke Ellington e partecipando attivamente in alcuni suoi lavori discografici.
La numerosa discografia di Prince si conclude con la pubblicazione del suo ultimo doppio album “Art Official Age” e “Plectrum Electrum”, del 2014. Diversi sono stati i grandi della musica, da Tom Jones a Mariah Carey a Etta James a interpretare le cover dei suoi maggiori successi.
Successo che otteneva anche con le donne più belle del mondo, una per tutte Kim Basinger con la quale per un soffio non convolò a nozze. Colei che, invece, sposò fu Mayte Garcia, sua moglie dal 14 febbraio 1996, dalla quale ebbe un figlio nato nell'ottobre del 1996 con una rara malattia, detta sindrome di Pfeiffer, per la quale non riuscirà a respirare senza l'aiuto d’un ventilatore e morirà pochi giorni dopo.
Sposò, in seguito, l’italo canadese Manuela Testotini dalla quale ha divorziato due anni fa. Il gruppo che lo accompagnò durante quasi tutta la sua carriera fu quello dei “The Revolution”, con i quali registrò anche alcuni brani live dei suoi dischi. Il quotidiano italiano “La Repubblica” nell’edizione del 19 settembre 1984 arrivò a definire Prince “……un androgino nero dai tratti demoniaci e arroganti che per molti versi può essere considerato l'esatta controparte di Michael Jackson…..”.
Prince decise di venire per la prima volta in Italia, esibendosi con grande successo, dal 7 all'11 giugno del 1987 al “PalaTrussardi” di Milano, dove tornò dal 15 al 20 luglio dell’anno dopo. Nell’anno 1989 ha collaborato con Madonna nell'album “Like a Prayer” scrivendo e incidendo con lei il duetto “Love Song”.
A dicembre dell’anno 2002 Prince pubblicò la sua prima registrazione dal vivo e, nel frattempo, fece sapere d’essere diventato vegano e d’essersi convertito ai “Testimoni di Geova”. La sua morte ha privato tutti i numerosi e fedelissimi fan sparsi in tutto il mondo d’un artista la cui musica ha travalicato tutti i confini.