Dalle Alpi fino a Poggioreale. Migliaia di km in auto per incontrare 100 "pastorelle" imprenditrici
di: Mariano Pace - del 2016-04-21
Dalle Alpi fino a Poggioreale, percorrerà 15 mila chilometri, per incontrare e conoscere circa 100 “pastorelle”.
Donne dai 22 ai 91 anni, frutto di un lungo lavoro di ricerca, dedite all’agricoltura e soprattutto impegnate a curare i propri allevamenti ovi-caprini. Lei è Anna Kauber, 57 anni, originaria di Parma, esperta e specializzata in paesaggio agrario.
Il progetto che la terrà impegnata fino al prossimo 31 dicembre è denominato “Pastore: femminile plurale”.
Un piano di collezione di video-interviste che, a conclusione del suo viaggio di un anno, culminerà nella produzione di un documentario e quasi certamente di un volume. “La mia idea progettuale - dice la paesaggista Kauber - è nata alcuni anni fa leggendo un articolo dal titolo” in Germania i nuovi pastori sono donne, anche le donne in Italia”.
Allora ho deciso di approfondire il fenomeno, questa nuova tendenza ben supportata dalla presenza femminile. Soprattutto in Toscana molte donne si sono date alla pastorizia ma anche verso il Sud il movimento è in crescita”.
Lei, dunque, prepara armi e bagagli (videocamera,macchina fotografica, computer) e, con la sua auto Panda a metano di colore giallo, parte dal paesaggio agrario per arrivare alle singole comunità. Piomba nei territori rurali alla ricerca di donne-pastorelle alle prese con la coltivazione, con la produzione di latte, formaggi, carni e persino lana e con la vendita degli stessi prodotti.
Tutte donne (moltissime in possesso di laurea) capaci di coniugare l’attività aziendale con le problematiche familiari. “Allevatrici” costrette, per esigenze degli animali, a vivere in posti collinari o di montagna. E si sono abituate con naturalezza e con convinzione.
Le protagoniste “assolute” del lavoro di Anna Kauber sono loro, le “pastorelle” che davanti alla cinepresa si “raccontano” in maniera molto spontanea sul proprio lavoro giornaliero, sulla propria vita personale e familiare.
“Sono rimasta particolarmente attratta-aggiunge la Kauber-da quelle donne che pur non provenendo da famiglie di allevatori hanno scelto di cambiare la propria vita. Operando di fatto una rivoluzione non solo economica ma anche etica-morale (vedi rifiuto della vita vissuta in città ed altro)”. Il viaggio della Kauber (femminista convinta) vuole anche essere un omaggio alle donne per celebrare il 77 anniversario del diritto al voto delle donne.
E la pastorella di Poggioreale? Si chiama Simona Chessa, ha deciso di intraprendere questa particolare attività tredici anni fa. Una decisione allora scattata per “amore” verso il suo Lorenzo. Entrambi decidono di iniziare un percorso comune.
“Dopo tanti anni-evidenzia la pastorella Simona-possiamo ritenerci davvero soddisfatti dei traguardi raggiunti, frutto di tanti sacrifici e possiamo dire di avere realizzato un sogno”. La loro azienda agricola e zootecnica dispone di 250 pecore da latte di razza Valle del Belice.
“Produciamo - aggiunge Simona - latte che trasformiamo in formaggi tipici siciliani. In particolare: la Vastedda Valle del Belice e il pecorino siciliano DOP”.
La nostra “pastorella” adesso si occupa principalmente della produzione di formaggi e della loro commercializzazione. Ma in passato si é occupata di pascoli, di mungitura e della guida di trattori.
Nella foto da sinistra: Anna Kauber con Simona Chessa, pastorella di Poggioreale.