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Un n.10 nella Juve con "sangue" partannese. Luca Clemenza tra Champions League e un futuro da campione

del 2016-04-30

Non tutti sanno che nelle vene di Luca Clemenza, numero 10 e capitano della Primavera della Juventus, scorre sangue partannese. Luca è nato a Varese, dove ha vissuto fino ai 4 anni, per poi trasferirsi a Vicenza ma il papà Nicolò è originario di Partanna e il nonno vive ancora nella città belicina. Da piccolo, con la famiglia, veniva a passare le vacanze in Sicilia tra “una passeggiata alla villa e il mare a Triscina”. 

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  • Classe '97, acquistato nel 2011 dal Vicenza, Luca Clemenza ha fatto la trafila nelle giovanili bianconere. Fantasista, con un sinistro di qualità superiore, nell’ultimo periodo era stato provato, con risultati più che incoraggianti, anche in cabina di regia.

    Lo scorso mese di Marzo è stato convocato da Mister Allegri per la partita di Champions League tra Bayern Monaco e Juventus. In campo non è sceso e la partita è stata sfortunata per i bianconeri, eliminati dal torneo, ma rimarrà ugualmente indimenticabile per il giovane Luca. Nel recente torneo di Viareggio, con  la squadra Primavera, ha subito un brutto infortunio al ginocchio e dovrà stare fermo per un po’ ma certamente tornerà più forte di prima perché ha forza e tenacia da vendere.

    Il giocatore cui si ispira è il "Principino" della Juve Marchisio con cui ha condiviso gli stessi colori e la stessa capacità di reagire dopo un brutto infortunio.

    La Redazione di Castelvetranonews ha raggiunto telefonicamente papà Nicolò che ci ha parlato un po’ di Luca, che è considerato, dagli addetti ai lavori e non, una giovane promessa del calcio italiano. Un giocatore con una tecnica sopraffina e un sinistro notevole, condisce il tutto con uno spirito di sacrificio ammirevole e grande capacità di leggere in anticipo il gioco.

    Luca ha passato spesso le vacanze estive in Sicilia.

    “Si, Luca ha fatto le vacanze con noi giù in Sicilia dai primi anni di vita fino ai 15/16 anni dove ha anche conosciuto alcuni ragazzi. Ora che ha preso visibilità, qualcuno dei ragazzi che frequentava quei giorni che eravamo in ferie gli scrive per salutarlo e fargli i complimenti.”

    Il nonno come vive l’avere un nipote "famoso"?

    “Mio papà ha 83 anni e mi dice che lo fermano tutti per fargli i complimenti per  Luca. Lui ovviamente ha un'età bella tosta. A gennaio Luca è venuto a giocare per il campionato primavera a Trapani contro i granata ed il nonno è andato a vederlo e salutarlo. Erano due anni che non si vedevano. Il nonno (in una delle foto accanto a Luca) lo sente comunque ogni tanto al telefono.”

    Lei è juventino?

    “Io sono amante del calcio ed ho più squadre per ragioni varie. Seguo il Palermo perché è la squadra siciliana in serie A. Il Vicenza da parte di moglie e perché Luca ha iniziato a giocare lì nel calcio professionista. Ora sono molto juventino anche perché ci viviamo dentro. Sono un grande appassionato di calcio.”

    Come vedeva i progressi di suo figlio nel calcio?

    “Luca gioca da quando aveva 5 anni ed è stato sempre il ragazzo più dotato tra i compagni con cui giocava ...negli anni ha scalato le varie squadre, da quella più piccola del paesino fino ad arrivare, tra una squadra più grossa e l'altra, al Vicenza calcio fino a quando è arrivata la chiamata della Juve a 14 anni.”

    Possiamo dire che Luca è un talento naturale..

    “Io sono stato sempre critico e severo neo suoi confronti, ma effettivamente è sempre stato molto talentuoso e se ne accorgevano tutti presto. Ha il calcio nel sangue. Da piccolo bastava comprargli palloni e maglie da calcio e lo facevi felice. Un’estate in Sicilia gli comprato la maglia di Miccoli del Palermo”. 

    C'era un precedente in famiglia?

    “Io posso dire di avere qualche rimpianto. Nella nostra Sicilia più di 30 anni fa, purtroppo, le strutture erano quelle che erano ed inoltre, per i genitori di un tempo il calcio era visto come il demonio perché voleva dire distrazione e poca voglia di studiare....quindi benché avevo una gran passione e qualche buon fondamentale non ho avuto tanto appoggio.

    Così ho detto che se mai avessi avuto un figlio con la stessa passione avrei fatto qualsiasi sacrificio per appoggiarlo e sostenerlo. E  di sacrifici ne abbiamo fatti molti per portarlo in giro tra una squadra l’altra, abitando in un paesino lontano di montagna.” 

    A Luca piace mangiare qualcosa di siciliano tipico, o mangiate veneto?

    “È una buona forchetta e ama il cibo siciliano perché il nonno, ex cuoco, quando Luca era in vacanza in Sicilia, gli preparava pranzetti speciali. Un cibo siciliano su tutti il cannolo… un  bel cannolo siciliano è il massimo anche per Luca. Per non parlare delle arancine, andando giù erano d'obbligo, ma anche qualche panino con le panelle.”

    Se le avessero detto, quando è partito da Partanna, che suo figlio avrebbe giocato nella Juventus...che avrebbe pensato? Era credibile?

    “Neanche lontanamente, anche perché  dopo che mi sono sposato ho avuto una figlia. Luca è arrivato dopo un bel po'. Ma sinceramente neanche quando giocava e saliva di squadra pensavo arrivasse così in alto. Già a Vicenza, squadra di serie B, era un traguardo enorme. È stata una bella cavalcata ma sempre e bene avere i piedi per terra.”

    Quali sono i consigli di un padre nei bei periodi ma anche soprattutto in quelli difficili come adesso?

    “Di non mollare mai perché è normale che nella vita ci siano alti e bassi o incidenti di percorso, l'importante è rialzarsi, lavorare sodo e ripartire. E poi lui è fortunato perché si trova in una società che è l'eccellenza in Italia e nel mondo.”

    A Luca vanno i migliori auguri di una carriera ricca di soddisfazioni da parte della Redazione di Castelvetranonews

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