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Il "Piazzista" che diventò imprenditore dei trasporti. Ricordando Gianni Esposito, indimenticata figura CVetranese

di: Pietro Errante - del 2016-09-22

Immagine articolo: Il "Piazzista" che diventò imprenditore dei trasporti. Ricordando Gianni Esposito, indimenticata figura CVetranese

Ritornano ricordi bellissimi di una fanciullezza sempre più lontana. L’allora piazza Garibaldi, ora "Sistema delle piazze", pullulava negli anni ’60 di attività, umanità, socialità. Sotto gli alberi a ridosso dell’aula consiliare i piazzisti aspettavano il cliente di turno. Ce n’erano parecchi con auto sempre lucide e pronte al servizio taxi.  

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  • Ricordo in particolare la Fiat 1100 nera, lucidissima, di mio zio Gianni Esposito. Se ne stava seduto al posTo di guida con i suoi baffetti ironici e lo sguardo accattivante. Quando mi vedeva passare dalla piazza Garibaldi (avevo allora 5/6 anni), mi faceva cenno con l’indice e aprendo con la manopola il finestrino mi invitava a sedermi a fianco suo, tanto per fargli compagnia.  

    Non mancava mai di darmi le 5 lire necessarie per comprarmi un cono di granita. Parliamo di fatti accaduti almeno 60 anni fa. In quegli anni andare a Palermo era una vera e propria avventura. Mio zio Gianni  però aveva tanta di quella verve comica addosso da rendere piacevole quel viaggio anche nei momenti più  difficili.

    Poi l’evoluzione: l’acquisto di un pullman, poi un altro ancora ed ecco che il piazzista Gianni Esposito diventa un piccolo imprenditore del settore trasporti pubblici.

    Gli affidano la tratta giornaliera Triscina-Castelvetrano e viceversa, diventa per anni accompagnatore della Folgore nelle trasferte, anche difficoltose, ed in luoghi rocamboleschi.

    Con i suoi pullman aveva girato tutta l'Italia, trasportando atleti di varie  discipline sportive, ma anche comitive impegnate in gite e pellegrinaggi vari.

    A Castelvetrano è stato una Istituzione, conosciutissimo da tutti, iscritto da sempre alla Società Operaia, uomo  gioioso e gran lavoratore.

    Per lui non c'erano Natali, Pasque, feste varie: era sempre in trasferta con i suoi pullman. Ne sa qualcosa la cara zia, signora Franca Monteleone che, per tanti anni, gli è stata a fianco.

    Forse è andato via troppo presto. Pace all’anima sua.

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