La perdita di un caro e il dolore. Tra negazione e accettazione la necessità di andare avanti
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2016-10-01
La perdita di una persona cara è tra gli eventi maggiormente in grado di sconvolgere la famiglia e l’equilibrio relazionale all’interno di essa. Quando poi la perdita è prematura e improvvisa diviene ancora più difficile elaborare il lutto in quanto si viene colti di sorpresa e non si ha il tempo di prepararsi al superamento di un tale evento critico.
Angoscia e senso di impotenza cadono sull’intero nucleo familiare, il dolore diviene spesso ingestibile e ogni componente lo vive a modo proprio sperimentando una sensazione di distacco dalla realtà. La famiglia che subisce un evento traumatico di questo tipo cade in una sorta di blocco temporale: il cambiamento, la crescita e quindi la trasformazione vengono negati e ostacolati nell'illusione di fermare il tempo.
Aspettative future, obiettivi, speranze tutto viene drasticamente modificato e questo aumenta il carico luttuoso per i componenti del nucleo familiare. L'elaborazione del lutto mette in atto un processo di differenziazione, inteso come la capacità di andare avanti nel proprio percorso di vita pur mantenendo il ricordo della persona scomparsa.
Diversamente, la perdita non elaborata, può condurre a un arresto nell'evoluzione del ciclo vitale della famiglia. Quando l'evento luttuoso viene affrontato in ogni sua dimensione ( rabbia, dolore e differenziazione), consente il riattivarsi delle risorse della famiglia.
In questi casi consultare uno psicoterapeuta può rivelarsi molto utile anche se non si tratta di una vera e propria terapia dal momento che il dolore per la perdita è del tutto naturale. L’obiettivo principale del lavoro terapeutico sarà quello di aiutare la famiglia a fronteggiare il dolore imparando a contare sul sostegno reciproco dei propri cari accettando l’idea di un futuro diverso da quello immaginato prima della perdita.