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Ricordi di un cronista: quelle interviste esilaranti che non potrò mai dimenticare

di: Pietro Errante - del 2016-08-25

Immagine articolo: Ricordi di un cronista: quelle interviste esilaranti che non potrò mai dimenticare

In oltre vent’anni di corrispondenza da Castelvetrano e Valle del Belice per il Giornale di Sicilia,  ho avuto modo di intervistare, anche attraverso le emittenti locali e della provincia, molti uomini  appartenenti alla vita pubblica: soprattutto politici ed amministratori ma anche uomini di sport e di cultura.  

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  • Alcune interviste sono particolarmente “simpatiche” per le risposte ironiche ricevute. Come quella che feci al sindaco pro tempore tanti anni fa. L’emergenza idrica a Castelvetrano era diventata quasi  un problema sociale.

    L’acqua era diventata un bene di difficilissimo reperimento. Fontanelle ed autobotti erano prese d’assalto, rubinetti a secco, cittadini disperati e spesso infuriati.  

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  • Davanti alle continue e pressanti proteste dei miei concittadini, alcuni dei quali segnalarono  l’emergenza alla rubrica dei lettori tenuta dal direttore del Giornale di Sicilia, mi recai presso la casa  comunale per chiedere una intervista al sindaco pro tempore. “Signor sindaco perché manca l’acqua a  Castelvetrano? Come può accadere che una città resti all’asciutto per giorni e giorni mentre il proprio  territorio è ricchissimo di falde acquifere?”

    Risposta lapidaria del primo cittadino: “Non sono mica un  idraulico, io faccio il sindaco, rivolgiti a Rallo” (noto idraulico del tempo).  

    Al crescente fracasso delle estati selinuntine e triscinare, mentre ruspe, karaoke e martelli  pneumatici disturbavano non poco il “riposo” dei villeggianti, l’assessore al turismo del tempo seppe dare  una risposta da par suo:

    Mi chiedi come limitare il fracasso nelle località balneari, regolamentare o  impedire discoteche e karaoke improvvisati, frastuoni di macchine ed attrezzi vari e confusione del  traffico. La risposta è molto semplice: se vuoi cercare quiete e riposo vattene in campagna non a Triscina o Selinunte”.

    L’ovvietà era la caratteristica delle interviste post gara che il Giornale mi affidava per gli incontri di calcio casalinghi della Folgore. Chi vinceva dichiarava di “aver meritato il successo”, chi perdeva  si schermiva dando la colpa all’arbitro.

    Tutti comunque “ringraziavano i ragazzi che avevano dato tutto e ai  quali non si poteva rimproverare nulla”.  Infine indimenticabili le parole di un noto politico locale che commentando gli sforzi dell’onorevole per cercare di risolvere le situazioni di conflittualità aveva candidamente risposto: “Speriamo  che con tutti questi sforzi non gli venga un ernia”.

     E da ultimo il presentatore improvvisato che, nell’estate selinuntina di tanti anni fa, ad una  bambina precoce vincitrice di un concorso canoro svoltosi nella piazzetta dello Scaro, disse tra l’ilarità generale: “Bambina, sei contenta che sei vinta?”

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