"Candelora", se piove o tira vento all'inverno siamo dentro. Il detto non sbaglia
del 2017-02-09
Il 2 febbraio d’ogni anno sia la chiesa cattolica sia quella ortodossa sia le chiese protestanti festeggiano la “Presentazione al Tempio” di Gesù, quaranta giorni dopo la sua nascita, per come si legge nel vangelo di Luca (2,22-39).
In quel tempo Maria e Giuseppe portarono Gesù al Tempio di Gerusalemme poiché, secondo la legge giudaica di Mosé riservata ai primogeniti maschi, ogni bambino doveva essere purificato offrendolo a Dio Padre per renderlo sacro.
La tradizione popolare indica lo stesso giorno, quaranta dopo il 25 dicembre in cui nacque il Messia, come quello della “Candelora”, ricorrenza nella quale si benedicono le candele, simbolo di luce per come il vecchio Simeone descrisse quel giorno Gesù al Tempio “luce per illuminare le genti…..”.
Essa si fa risalire a Egeria, una delle ninfe Camene (cantanti) e moglie del re Numa Pompilio. La leggenda narra che alla morte del re le copiose lacrime di Egeria diedero vita, nei pressi della Porta Capena, a una sorgente che divenne luogo di culto e dove si celebrava il rito del lucernario. In pratica gli antichi romani, in peregrinaggio alla “Fonte di Egeria” in segno di purificazione, accendevano tutte le fiaccole e i ceri che producevano una luce intensissima. Le candele erano tenute in mano da tante fanciulle in processione che chiedevano la purificazione “februo” alla Dea Giunone Purificatrice.
Da questo rito espiatorio “Februatio” deriva il nome di febbraio. Fu Papa Gelasio I, nel 500 d.C., che fece abolire dal Senato Romano quel rito pagano sostituendolo con quello cristiano della “Candelora”.
La cultura popolare ha voluto, poi, far coincidere il 2 febbraio con la fine dell’inverno o l’inizio della primavera, a seconda se proprio in questo giorno il tempo è sereno o meno. In pratica se risulta una giornata piovosa vuol dire che l’inverno sarà ancora lungo a finire; mentre se è una giornata soleggiata vuol dire che la primavera è alle porte.
Quest’anno credo che ci è andata male. Il 2 febbraio, infatti, è stata una bruttissima giornata in quasi tutta la penisola. Tanto ne è che ancora oggi piove e il tempo, sembrerebbe, dover peggiorare. I detti popolari, a quanto sembra, spesso o quasi sempre trovano riscontro nella realtà del quotidiano.