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Quando la calvizie fa tendenza tra Vip e Influencer

del 2017-07-13

Immagine articolo: Quando la calvizie fa tendenza tra Vip e Influencer

Avevo soltanto vent’anni quando i miei capelli, uno dopo l’altro, hanno deciso d’abbandonarmi lasciando il mio cuoio capelluto completamente scoperto. E dire che possedevo una folta capigliatura che, com’era moda in quel periodo di sessantottina memoria, tenevo lunghi, anzi lunghissimi da essere scambiato, da chi mi guardava da dietro, per una femmina.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Rivolgendomi a un medico mi spiegò che i motivi che ne hanno causato la caduta sono stati sia il fattore ereditario (mio padre e suo padre erano calvi) sia il fatto d’essermi sposato in età giovanile (diciannove anni), poiché l’attività sessuale può avere accentuato il fenomeno della perdita dei capelli. Un terzo fattore che secondo me può avere contribuito è stato l’eccessivo uso di prodotti cosmetici come la lacca e le lozioni che abitualmente utilizzavo per dare lucentezza e spessore alla mia personalizzata chioma, ma che hanno indebolito i follicoli piliferi facilitando la caduta dei capelli.

    Non ne feci un dramma, ma allora era un problema serio per il quale molti miei coetanei, colpiti appunto da calvizie, hanno avuto ripercussioni psicologiche rilevanti ossessionati dall’idea di continuare a vivere con la testa scoperta. Oggi, per fortuna, non è più così.

    Si è giunti, addirittura, allo sfoggio del proprio cranio completamente rasato con un piacere edonistico celante una sensualità che sicuramente affascina il mondo femminile, tanto da farne una vera e propria moda.

    L’uomo calvo, oltre a possedere un fascino e un sex appeal invidiabili, è diventato l’icona della forza, della sicurezza, sprezzante del pericolo e di tutte le difficoltà che la vita ci pone lungo il cammino. Siamo ben lontani dallo stereotipo sansoniano secondo il quale Dalila, tagliando i capelli al forzuto Sansone mentre questi dormiva, gli fece perdere tutta l’innata e temuta forza.

    Uno dei più noti calvi che ricordo legati alla mia gioventù è stato Telly Savalas, alias il tenente Kojak, fortunata serie televisiva statunitense che negli anni ottanta (1973-1978) fece diventare famoso questo personaggio completamente calvo, con lo sguardo tenace, sicuro e con una sempre presente pipa in bocca.

    Ancora oggi sono diversi i nuovi attori che, grazie proprio alla loro tricologica malattia, interpretano il ruolo di duri nei tanti films d’azione. Uno per tutti Bruce Willis, vero sex symbol hollywoodiano, con quella grinta da macho dovuta proprio al fatto di non avere nemmeno un pelo sulla testa, glabro. Oppure Vin Diesel e Jason Statham, i duri della serie di films d’azione e inseguimenti vari “Fast and Furious”, che non sono mai ricorsi alle controfigure nemmeno nelle scene più ardue e pericolose.

    Nel mondo dello sport possiamo ricordare Michael Jordan, vera icona del basket americano, il migliore giocatore di pallacanestro di tutti i tempi, e nel mondo del calcio Zinédine Zidane, famosissimo ex calciatore francese e oggi allenatore del Real Madrid. Non posso certo omettere il dirigente del “Milan Calcio” Adriano Galliani e l’arbitro per antonomasia, Pierluigi Collina, la cui sfera cranica spicca fra i ventidue giocatori in campo.

    Nella politica nostrana, il personaggio più popolare che faceva sfoggio della sua quasi totale calvizie è stato, senza alcuna ombra di dubbio, l’onorevole Bettino Craxi al quale, fra l’altro, molti m’associano almeno fisionomicamente. Craxi ci ricorda, fra l’altro, un altro indimenticabile politico italiano, quel Benito Mussolini che ostentava in maniera narcisistica la sua testa completamente rasata.

    Come dimenticare, poi, il presidente dei presidenti, Sandro Pertini, e la sua inseparabile pipa, e l’ultimo dei presidenti calvi, Giorgio Napolitano. Fra i politici dei giorni nostri possiamo annoverare l’onorevole Marco Minniti, attuale Ministro degli Interni, che in fatto di pelata non è secondo a nessuno.

    Per quanto riguarda, invece, fra i più famosi attori italiani che hanno goduto della loro popolarità in parte grazie alla loro calvizie possiamo ricordare: Luca Zingaretti, che col suo personaggio del commissario Montalbano è diventato il più amato nella storia della televisione sbancando share e auditel anche nelle ripetute repliche che la Rai di tanto in tanto manda in onda in TV; Claudio Bisio, la cui testa pelata è stata la stella fulgente di programmi quali “Zelig” e films di grande successo come “Benvenuti al Sud” prima e “Benvenuti al nord” poi; il mio conterraneo Aldo Baglìo del noto trio Aldo, Giovanni e Giacomo; Checco Zalone che dei capelli mantiene ancora soltanto l’ombra; infine il pelato (o quasi) per eccellenza e da sempre mito del cinema italiano, Lino Banfi, che utilizza proprio la sua pelata d’autore come tamburo nei tanti sketchs filmici e nelle numerose fictions.

    Fra i cantanti Enrico Ruggeri con la sua pelata rock e il catanese Mario Biondi, protagonista indiscusso del panorama jazzistico mondiale. Per la categoria dei giornalisti posso fare una carrellata: Alessandro Sallusti, Marco Rizzo, Paolo Mieli, Augusto Minzolini, Oscar Giannino che compensa la sua totale calvizie con una vistosa e incolta barba, l’indimenticabile Alessandro (Sandro) Curzi, anch’egli amante della pipa e, perché no, Maurizio Costanzo.

    Fra i conduttori televisivi potrei indicare Gianluigi Nuzzi e Rudy Zerbi, vero incubo per tutti i concorrenti dei vari talents; naturalmente Gerry Scotti, personaggio molto amato da tutto il pubblico televisivo, che possiede una stempiatura piuttosto pronunciata che potrebbe portarlo presto a entrare a far parte del club dei calvi totali. Dulcis in fundo il calvo dei calvi, Maurizio Crozza, che sfrutta la sua crozza (per l’appunto) per meglio sistemare le centinaia di parrucche che utilizza per i tanti personaggi oggetto della sua pungente satira.

    Fra gli scrittori citerò, uno per tutti, Roberto  Saviano con la sua barbetta incolta e una leggera peluria nella parte posteriore della testa.Fra i comici il mio amico conterraneo Sasà Salvaggio e Pippo Franco al quale, proprio in questi giorni, ho donato la mia autobiografia che ha molto gradito (vedi foto).

    Il mio idolo rimane, però, Rick Harrison, probabilmente sconosciuto ai più, totalmente calvo e con un pizzetto poco pronunciato che gli dona un’aria altera. È il proprietario del negozio dei pegni “Gold & Silver Pawn Shop” di Las Vegas. Seguo da anni oramai, quotidianamente, il suo programma “Affari di famiglia” trasmesso sul canale 26 dall’emittente televisiva “Cielo”.

    Una vera goduria per un collezionista di cose antiche quale io sono. Consapevole d’averne dimenticati moltissimi altri, ma non potevo menzionarli tutti mi trovo, come ben s’evince, in rispettosa e considerevole compagnia.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025