Il binge drinking sempre più diffuso tra gli adolescenti. Rischi per la salute e strategie per i genitori
di: Sonia Sardo - del 2017-12-03
In Italia negli ultimi anni si è assistito ad un allarmante utilizzo di alcol tra i giovani. Difatti secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza su un campione di 8.000 adolescenti in tutto il territorio nazionale, l’avvicinamento dei ragazzi all’alcol è molto precoce. Nella fascia d’età compresa tra gli 11 e i 13 anni, il 36% dichiara di bere bevande alcoliche e 1 su 10 si è già ubriacato. Nei ragazzi più grandi dai 14 ai 19 anni, il 55% beve alcolici e il 24% fino a stare male.
Il modello di consumo degli adolescenti è quello tipico dei Paesi del Nord Europa denominato binge drinking. Questo termine è utilizzato per indicare il bere alcolici e super alcolici in quantità intossicanti (5 o più drink per i ragazzi e 4 o più drink per le ragazze), fino a stare male, in una singola occasione e in un tempo ristretto.
Nell’adolescenza, il consumo di alcol interferisce con il normale sviluppo cognitivo, emotivo e delle competenze sociale . Esso è associato a numerosi comportamenti a rischio come attività sessuale precoce, impulsività, violenza, bullismo oltre che ad una riduzione delle prestazioni scolastiche. Inoltre, coloro che iniziano a bere prima dei 15 anni di età hanno un rischio 4 volte maggiore di sviluppare alcoldipendenza da adulti.
QUALI SONO I FATTORI CHE LO FAVORISCONO?
Alcune ricerche evidenziano come il comportamento di binge drinking sia un fenomeno di gruppo che facilita la socializzazione, l’accettazione sociale e l’evitamento di emozioni negative.
Nell’adolescenza aumenta l’esigenza di intensificare i rapporti con i coetanei per sperimentare la propria autonomia ed emancipazione dalla famiglia. Il sentirsi appartenete ad un gruppo di amici suscita sicurezza. Per cui il giovane tende a conformarsi ai comportamenti dei membri del gruppo che adottano il binge drinking come mezzo per divertirsi. Quindi l’assunzione di bevande alcoliche, in un breve lasso di tempo, facilita questa appartenenza. Inoltre il consumo di alcol determina, nell’immediato, disinibizione e ciò viene valutato positivamente dai ragazzi in quanto “si è più socievoli e divertenti”.
L’alcol viene, anche, utilizzato come mezzo per fronteggiare ansia, disagio, vergogna. Emozioni che vengono sperimentate nell’interagire con i coetanei.
COSA PUO’ FARE LA FAMIGLIA
Molte ricerche hanno evidenziato come un buon rapporto con i genitori, basato sul sostegno, sul dialogo e sull’incoraggiamento favorisca il benessere dell’adolescente e l’acquisizione di capacità che gli permettano di essere competente dal punto di vista cognitivo, emotivo e relazionale. Una comunicazione autentica con gli adulti ha un effetto protettivo nei confronti di comportamenti dannosi quali il binge drinking.
INDICAZIONI PER I GENITORI
Facilitate il dialogo con i vostri figli. Ascoltateli, cercate di capire cosa vi stanno comunicando senza arrivare subito alle conclusioni. Non sminuite ciò di cui stanno parlando, concedete loro piena attenzione. Interessatevi delle relazioni amicali dei vostri figli (solitamente si chiede “come va a scuola” ma non “come ti trovi con i tuoi amici”). Esprimete apprezzamento per i loro punti di forza e per i comportamenti positivi. Questo farà sentire i ragazzi accettati e supportati.
Favorite il problem solving. Piuttosto che dare soluzioni, ponete i ragazzi in condizione di capire quali siano le diverse modalità per affrontare una situazione o per divertirsi in gruppo. Considerate assieme a loro le conseguenze a breve e lungo termine dei comportamenti dannosi. Suggerite l’opportunità di dire “NO” alle pressioni dei coetanei per comportamenti rischiosi. Motivate le vostre considerazioni in modo da far capire quello che per voi è importante e che avete a cuore il loro benessere. Ciò li aiuterà ad essere autonomi e responsabili.
Promuovete la Competenza emotiva. Chiedete ai ragazzi cosa provano in determinate situazioni e quando interagiscono con i coetanei. Fate capire loro che il provare emozioni fa parte dell’esistenza umana. Quelle poco piacevoli non devono esser necessariamente evitate in quanto normali reazioni agli eventi che si affrontano ed al relazionarsi con gli altri. Incoraggiateli, quindi, a prendere le decisioni in base agli obiettivi ed a ciò che per loro è importante (essere socievoli, divertirsi….) e non per evitare ansia, vergogna, imbarazzo. Tutto questo li renderà forti dinnanzi alle difficoltà.
Tenete presente che gli adulti sono dei modelli, necessita quindi coerenza con i messaggi che volete trasmettere.
Dott. ssa Sonia Sardo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
www.psicologopalermo.net
Le informazioni e indicazioni contenute in questo articolo hanno carattere generale e non vanno intesi come sostituti di una regolare consulenza professionale.