Gesù "bomminu" e “Lu ‘nfasciaturi”. Storia di una credenza popolare dolorosa per i bambini
di: Vito Marino - del 2017-12-22
Voglio riportare una curiosità storica, alla quale pochi fanno caso. Anch’io fino a qualche anno fa non avevo fatto mai attenzione. Durante la ricorrenza natalizia spesso si cita il nome di “bomminu” e “bommina”, per indicare rispettivamente Gesù bambino, e la Madonna bambina, appena nati.
Secondo la tradizione bizantina, che è continuata fino alla metà del 1900, Gesù bambino, come pure i putti e gli angioletti, in quanto maschietti venivano rappresentati nudi, mentre la madonna bambina, in quanto di sesso femminile veniva rappresentata avvolta dalle fasce.
“Lu ‘nfasciaturi”, consisteva in una lunga striscia di tela, con la quale si avvolgeva tutto il corpo dei neonati (maschi e femmine), tranne la testa, per la durata dell’allattamento. Secondo la credenza, anche scientifica di allora, i bambini hanno la tendenza, con la crescita, ad incurvare le gambe o la spina dorsale; per prevenire ciò, sin dall’antichità e fino agli anni ’50 circa si usava questo trattamento.
La scienza ha poi capito che si trattava di un intervento crudele, piuttosto inutile, poiché queste anomalie provenivano da disturbi nella calcificazione delle ossa, dovuti alla scarsa o insufficiente alimentazione e al poco movimento.