A CVetrano molte aziende "dimenticano" il fisco. Ufficio Tributi: "Evasione del 70%"
di: Elio Indelicato - del 2018-03-13
Ammontano ad oltre 2 milioni di euro le somme evase soprattutto da società a Castelvetrano. Sono dati forniti dallo stesso Commissario Salvatore Caccamo dopo una relazione dettagliata effettuata dal funzionario responsabile dell’Ufficio Tributi l’avvocato Marcello Caradonna e dal dirigente di Settore Andrea di Como. Gli stessi Commissari, che hanno ritenuto eccessiva l’evasione e l’elusione fiscale delle entrate hanno impartito all’Ufficio Tributi apposite direttive volte a contrastare il fenomeno.
La somma riguarda gli anni che vanno dal 2012 al 2017 e i maggiori evasori risultano al 70% aziende di Castelvetrano, come ci viene confermato dagli Uffici comunali, mentre addirittura alcune ditte erano estranei al fisco locale, mai registrate, segno di poca attenzione di controllo del territorio.
Una grossa cifra quella dell’evasione sulla Imu, che non comprende e non tocca gli immobili sequestrati o confiscati, il cui pagamento è sospeso fino alla definitiva assegnazione del bene. Per quanto riguarda invece la Tari sempre su questi immobili confiscati o sequestrati,se destinati ad attività commerciale, la Ditta è tenuta a pagare anche la tassa sulla pubblicità e quella del servizio idrico.
Il pagamento della Tari delle aziende, riferiscono dall’Ufficio Tributi, è commisurato esclusivamente alle dimensioni dell’immobile e occupato e dalla tipologia dell’attività che all’interno vi si svolge.
L’imprenditore Pasquale Rizzo non accetta l’equazione: imprenditori e commercianti tutti evasori. Lo stesso aggiunge: "Io pago i tributi e le tasse. Ho difficoltà a pagare un servizio di raccolta di cartoni, polisterolo e altro materiale che non funziona e di questo ne ho parlato con il Commissario, che mi ha promesso di farmi arrivare gli appositi contenitori, dalla ditta che gestisce il servizio.”
Qualcuno minaccia che non pagherà la bolletta della raccolta dei rifiuti perché il servizio è stato carente soprattutto durante la scorsa estate. In questo caso se la situazione di pericolo infezione per l’immondizia è stata riconosciuta dall’Autorità sanitaria, il tributo è dovuto dai contribuenti nella misura del 20%, come prevede l’art 35 del regolamento comunale.
Intanto una nota a firma sempre del Commissario Caccamo, fa chiarezza sull’aumento della TARI, anno 2017, secondo alcuni illegittima ciò, si legge: "al fine di evitare confusione tra i cittadini contribuenti, chiamati, nell’ambito della difficile congiuntura economica in atto vigente, a concorrere ulteriormente alle spese pubbliche”.
A tal proposito la Commissione si è avvalsa della facoltà di legge concessa a ciascun Ente di modificare, ai sensi dell’art 193 comma del Testo Unico delle Leggi sull’andamento degli enti locali e in deroga alla legge del 2006 di potere deliberare le tariffe e le aliquote dei tributi locali, in sede di salvaguardia degli equilibri di bilancio, con data retroattiva rispetto all’approvazione del bilancio di previsione fissata per il 31 luglio.