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Selinunte, il crollo della banchina del porto e il danno al distributore di carburante. La rabbia dei proprietari

del 2018-03-11

Immagine articolo: Selinunte, il crollo della banchina del porto e il danno al distributore di carburante. La rabbia dei proprietari

Cede parte della banchina del porto di Marinella e i titolari del distributore del carburante per i pescatori costretti a smontare in fretta e furia le colonnine pronti a finire in mare e a  mettere in sicurezza i serbatoi sottomessi, distanti qualche metro. Il disagio per i pescatori sarà notevole. E’ la storia senza fine del porto di Marinella di Selinunte, dove in atto ci sono i lavori di bonifica dello specchio d’acqua insabbiato e pieno di alghe. Improvvisamente nel corso di qualche notte fa un cedimento strutturale di un lungo cordolo di cemento, finito in mare ha fatto abbassare la superficie transitabile della banchina che adesso è stata transennata.

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  • Certo il passaggio dei camion pieni di alghe e le sollecitazioni delle ruspe che hanno levato la sabbia e le alghe proprio sotto il rifornimento avranno anche avuto il loro peso, ma di certo la situazione era già precaria per alcuni lavori svolti qualche anno fa dal Comune che fece una canaletta al centro, pare segando alcune ferri e indebolendo la stessa banchina. Questo quanto dicono alcuni pescatori.

    In effetti il Comune fece dei lavori per evitare che le acque bianche finissero nel porto e realizzò un sistema, che convogliava quest’ultime in una vasca di raccolta per essere poi con le pompe di sollevamento portate nel vicino depuratore. Le fessure vistose lasciate a fine lavoro hanno favorito l’infiltrazione di acqua piovana indebolendo il manto percorribile. E proprio per questo dovevano iniziare i lavori già appaltati da parte del Comune per la sistemazione della banchina, ma adesso tutto è messo in discussione e non è di facile soluzione il problema.

    L’ingegnere del Genio Civile Giuseppe Pirrello parla di malformazioni preesistenti che non hanno a che vedere con il passaggio dei mezzi pesanti. Lo stesso aggiunge: "Abbiamo collocato delle fasce d’acciaio sulla banchina che sono riuscite a evitare che buona parte della stessa finisse in mare. La soluzione più urgente è quella di collocare i “massi guardiani proprio nei pressi del cedimento strutturale in attesa che arrivi il finanziamento di circa 900.000 euro da parte della Regione che dovrebbe riqualificare tutto il porto.”

    Intanto i proprietari del distributore del gasolio si sono affidati ad un legale per denunciare i danni subiti e ad un tecnico per un accertamento dello stato dei luoghi, visto che difficilmente i pescatori potranno rifornirsi. Per circa venti metri è inibito l’attracco delle barche dei pescatori, che grazie ai lavori in atto, avevano cominciato lentamente a ritornare a prendere il largo.

    Il distributore di gasolio è stato realizzato nel 2007 con costi a carico della ditta per oltre 200.000 euro, in buona parte impegnati per la realizzazione di piloni in cemento per la messa in sicurezza dell’impianto contro il rischio di eventuali cedimenti del terreno. C’è molta amarezza in loro quando denunciano anche sulla rete che: "per avere una autorizzazione viene passata ogni  richiesta ai raggi x, mentre si fanno i lavori, si lasciano in tronco e nessuno controlla.”

    L’intransitabilità della banchina sta creando disagi notevoli ai pescatori,che non possono raggiungere le loro imbarcazioni se non a piedi, non potendo usufruire dei mezzi di trasporto delle reti e per i bidoni di carburante.

    E mentre i lavori di bonifica dalle alghe attualmente ammassate sulla spiaggia continuano,  prima di essere analizzate e trasportate in altri siti, resta la preoccupazione che anche un altro pezzo di banchina possa fare la stessa sorte aggravando ancora di più una situazione già di per se precaria

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