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La Madonna di Fatima è tornata a Castelvetrano. La prima volta nel 1948 ad attenderla un carro trionfale

di: Vito Marino - del 2018-01-15

Immagine articolo: La Madonna di Fatima è tornata a Castelvetrano. La prima volta nel 1948 ad attenderla un carro trionfale

Ieri il simulacro della Madonna di Fatima è tornato a Castelvetrano. Colgo l’occasione per ricordare che questa è la seconda volta che lo stesso simulacro della Madonna, proveniente da Fatima,  arriva nella nostra città. Da appunti vari e dai miei ricordi di ragazzo, posso testimoniare che nel mese di ottobre del 1948, arrivò, proveniente da Sciacca il simulacro della Madonna di Fatima.

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  • Allora, in occasione della  “peregrinatio Mariae”,  la sacra immagine, girando per tutta l’Italia e proveniente dal Portogallo. Restò a Castelvetrano dal 17 al 31 ottobre del 1948, sotto la direzione dei PP. Cappuccini. Allora la popolazione era molto più religiosa di oggi.

    Gli echi della II Guerra Mondiale si sentivano ancora, ma principalmente si vedevano ancora attraverso le case ancora sventrate da ricostruire; eravamo reduci anche da una lunga dittatura;  le persone accolsero la Madonna, come Colei che  nel suo pellegrinare andava a lenire le pene dei sopravvissuti. Eravamo anche finalmente in democrazia, con un sindaco finalmente eletto da regolari elezioni popolari, a reggere le sorti della città.

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  • L’allora  sindaco di Castelvetrano Francesco Simanella, rimasto nel cuore dei castelvetranesi per la sua onestà, fece preparare un carro trionfale degno della Madonna, “apparatu” (adornato) secondo la tradizione barocca religiosa di allora, con damaschi, sete con le frange dorate, rami di palme ed angeli di cartapesta.

    Intanto, nella Via Marinella, c’era già pronta una lunga e solenne processione, ad attendere la Madonna, con la partecipazione del Sindaco con le guardie urbane e i Carabinieri in alta uniforme, e con altre autorità civili e militari; inoltre c’erano bandiere e gonfaloni, tutti i sacerdoti, monaci e suore di Castelvetrano e numerosissimi fedeli. 

    Per festeggiare il grande avvenimento. su uno spazio libero, dove sorgerà il nuovo ospedale fu posto un cannone, portato dalla caserma dei soldati di  Trapani, con il quale i soldati,  all’arrivo della Madonna, spararono dei colpi a salve, mentre le campane di tutte le chiese aperte al culto suonavano contemporaneamente a festa.   

    Per 15 giorni a Madonna fu portata nelle varie chiese principali, dove furono celebrate moltissime messe In quella occasione, dopo una pulitura straordinaria fu finalmente aperta la chiesa di San Domenico, dove la Madonna restò per tre giorni con un grande afflusso di fedeli.   Ricordo che noi ragazzi di scuola, (allora frequentavo la terza elementare)  partecipammo alle processioni, che si svolgevano lungo le principali vie cittadine, recitando preghiere  e cantando un inno che ho ancora conservato: “Il tredici maggio / apparve Maria / a tre pastorelli/ in Cova di Ria

    Secondo la tradizione religiosa di allora, dai balconi, dalle  finestre e dalle terrazze, dove le donne avevano messo “esposte”, come segno di rispetto alla Madonna, coperte e tovaglie ricamate, si buttavano fiori sul simulacro.  Il sindaco Simanella, in una manifestazione  in piazza Garibaldi, mise le chiavi della città ai piedi della  statua  e pronunciò un solenne discorso in onore della madonna, presenti centinaia di fedeli; quindi, il coro dei ragazzi cantò  l’inno già citato. 

    Quindi,  giorno 31 Ottobre il simulacro della Madonna fu portato a Partanna per continuare il suo peregrinaggio. A seguito di quella visita, anche Castelvetrano ha voluto la sua statua della Madonna di Fatima: raccolta la somma necessaria fra i fedeli, si diede incarico al nostro grande artista Castrense  Pisani, allora molto noto, ma oggi dimenticato assieme a tanti altri illustri nostri concittadini, il quale, nel 1950, portò a termine la sua scultura in legno.

    La bella statua ancora si può ammirare nella Chiesa di San Domenico, in fondo alla navata sinistra, dove c’è l’altare dedicato alla Madonna di Fatima. Allora ero ancora ragazzo, e mi capitava spesso di recarmi, per conto di mio padre falegname, a ritirare lavori già scolpiti,  presso la bottega del Pisani,  in Via Crispi. Qui ebbi la possibilità di osservarlo mentre lavorava sulla stupenda statua della Madonna di Fatima.

    Ricordo che in un primo tempo la fece d’argilla, che lui teneva coperta con un telo bagnato, per non farla screpolare dalla calura estiva, mentre in un secondo tempo la scolpì su un tronco di cipresso stagionato. Scultura, che oggi si trova nella chiesa di San Domenico, come già detto.

    Anche se non ha valore storico determinante, voglio ora riportare quanto scrisse il parroco Antonino Salvaggio su un suo opuscolo: “Notizie storiche sulla chiesa di San Domenico”, quando, dopo la guerra, la stessa poteva essere di nuovo adibita al culto : <<il lavoro di ripulitura si presentava un poco complicato, perché immondizie ve ne erano molte, però con la cooperazione del signor Giardina Vito e del signor Samburgato Giovanni e di altri volenterosi, ben presto fu tutto ripulito. […]

    Si rifece l’impianto elettrico, qualcuno portò da casa sua qualche sedia vecchia. Tutto era pronto per il culto. Alcuni mesi dopo, nell’ottobre del 1948 fu portata a Castelvetrano, da Sciacca, la Madonna di Fatima, per la peregrinatio Mariae, la  quale sotto la direzione dei pp. cappuccini, incominciò a fare il giro per le parrocchie.[…]

    La sera del 18 ottobre la Madonna entrò trionfalmente in chiesa, sfarzosamente illuminata, mentre un folla trabocchevole gremì la navata centrale e quelle laterali>>.      

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