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La "Ficoncella" tra storia e origini di un posto incantevole

del 2018-01-25

Immagine articolo: La "Ficoncella" tra storia e origini di un posto incantevole

Da quando, mio malgrado, per esigenze familiari sia stato costretto a trasferirmi a Civitavecchia e lasciare la mia tanto amata Castelvetrano, cerco di sfruttare tutto ciò che questo territorio mi offre per lenire la nostalgia che spesso m’assale.

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  • Uno dei luoghi che preferisco è il lungomare, dove trascorro tanti pomeriggi passeggiando. Allungo la camminata girando attorno all’imponente struttura del Forte Michelangelo, così chiamato poiché si ritiene che il torrione principale, il Maschio di forma ottagonale, sia stato progettato da Michelangelo Buonarroti. Si tratta d’una vera e propria fortezza fatta edificare da Papa Paolo III, iniziata nel 1508 e completata nel 1537.

    Ha una forma di quadrilatero, con quattro torrioni angolari in onore ai quattro santi: Paolo, Pietro, Romolo e Giulio. Dal lato mare un’artificiale e lunga cascata d’acqua impreziosisce tutto il panorama, la cui cornice diventa un solluchero per i tanti visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Da qui posso ammirare l’immenso porto, conosciuto fin dai tempi antichi come porto di Roma, fondato dall'imperatore Traiano nel 108 d.C., dove attraccano quotidianamente le grandi navi da crociera.

    Una vera goduria, non posso negarlo. Un altro posto dove mi reco spesso è quello che qui a Civitavecchia chiamano il “porticciolo”, il porto turistico “Riva di Traiano”, dove sono ormeggiati più di mille elegantissimi e lussuosissimi yacht, motoscafi, panfili, navi da diporto e barche da regata di diverse dimensioni. Anche qui una passeggiata lungo la banchina e sotto i portici ad ammirare sia le variegate vetrine dei negozi sia lo splendido paesaggio. Il posto, però, che preferisco al di là di tutto è la “Ficoncella”, un complesso termale che sorge su un’altura a quattro chilometri da Civitavecchia.

    L'acqua che tuttora scorre dalla sorgente è la stessa nella quale tremila anni orsono era avvezzo bagnarsi l'imperatore Traiano. Questa sorgente miracolosa era conosciuta anche dagli antichi Etruschi. La struttura è composta da cinque vasche naturali, dove sgorga l’acqua calda sulfurea che raggiunge alla fonte una temperatura anche di sessanta gradi, quasi cinquanta secondo la vasca nella quale ci s’immerge.

    Il nome “Ficoncella” deriva da un grande albero secolare di fico selvatico, ancora presente, che produce dei piccoli fichi non commestibili e che mi fanno ricordare i miei alberi di fico siciliani che producono, invece, dei fichi polposi e gustosissimi. L’acqua che vi sgorga possiede innumerevoli proprietà terapeutiche indicate per la cura di diverse malattie: dermatiti, artriti e problemi d’origine gastrica, malattie dell'apparato respiratorio e urinario.

    Si tratta di un’acqua solfurea, caratterizzata tuttavia dall’assenza di odori solforici forti. Il calore raggiunto dall’acqua permette una reazione del solfato di calcio che libera l’acido solforico e gli altri sali, garantendo un’azione benefica, idratante e stimolante. Un minerale molto presente è l’allume, o solfato doppio d’alluminio, del quale tutto il territorio circostante è provvisto, tanto che a pochi chilometri sorge Allumiere, un comune situato sui rilievi dei monti della Tolfa, ricco d’allume. Famose le sue, oramai chiuse, miniere.

    Le acque ipotermali sono definite solfato calciche leggermente alcaline. Sono, inoltre, molto efficaci per una più rapida cicatrizzazione delle ferite. Accanto a una delle vasche poste all'ingresso, si possono fare delle inalazioni grazie ai fumi che escono dalla vicina grotta. Prima d’introdursi nelle vasche è obbligatorio farsi la doccia, rigorosamente con l'acqua calda della sorgente. S’inizia immergendosi dapprima in una delle vasche meno calde per, poi, passare a quelle che raggiungono delle temperature proibitive a molti. Le prime volte non riuscivo a entrare nella vasca con l’acqua più calda, ma pian piano mi sono abituato e, oggi, riesco a resistere anche alle alte temperature.

    Fra un’immersione e un’altra ci si può distendere sia su dei comodi e rilassanti lettini sia sul verde prato che circonda parte del complesso, a godersi il sole, almeno quando c’è. Le terme sono aperte tutto l’anno, quindi anche d’inverno quando il sole non è certo l’elemento di maggiore richiamo. Suggestivo il tramonto che vi si può ammirare, con vista sul bel mare di Civitavecchia.

    La “Ficoncella” rimane aperta fino alle otto di sera e d’estate anche fino a tarda notte, con animazione. Il complesso è dotato d’un bar che fornisce un angolo di ristoro per un’eventuale pausa gustativa e rinfrescante. Oltre alle docce, sono a disposizione dei clienti i bagni e gli spogliatoi.

    L'area è dotata d’un ampio parcheggio sia per le auto sia per le numerose roulotte che vi sostano. Le vasche, di diversa forma e dimensione, sono svuotate regolarmente durante il corso della giornata, prima una poi un’altra, così d’avere sempre dell’acqua pulita. Il biglietto d’ingresso ha il costo irrisorio, più che altro simbolico, di soltanto un euro, almeno per i residenti. Anche in questo periodo invernale, per quanto abbastanza rigido, mi reco frequentemente alla “Ficoncella”, dove trascorro un paio d’ore nel più assoluto relax che mi ritempra il corpo, la mente e l’anima.

     

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    Effeviauto 6 gennaio 2025