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Tempio G, "la pioggia, la salsedine e il grande pericolo che potrebbe verificarsi". Parla lo storico Valerio Massimo Manfredi

del 2018-03-07

Immagine articolo: Tempio G, "la pioggia, la salsedine e il grande pericolo che potrebbe verificarsi". Parla lo storico Valerio Massimo Manfredi

Nei giorni scorsi erano girate, sempre più insistenti, le voci sulle possibili dimissioni da parte di Vittorio Sgarbi dalla carica di assessore ai beni culturali in Sicilia dopo le elezioni politiche. A chiarire la questione era stato lo stesso assessore: “Lascerò il mio incarico in Sicilia solo nel caso in cui fossi chiamato a ricoprire l’incarico di ministro. Questa è l’unica condizione indicata da Musumeci perchè io me ne vada. Se divento senatore scelgo di continuare a fare l’assessore in Sicilia”.

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    Uno degli obiettivi primari del suo assessorato, ha sempre dichiarato Sgarbi, è quello di ricostruire il tempio G di Selinunte attraverso dei finanziamenti privati che sarebbero stati già trovati. 

    Anche lo storico Valerio Massimo Manfredi spinge per questa soluzione. “Da qualche anno è in atto, con alterne vicende, un progetto da me realizzato per la ricomposizione del Tempio G di Selinunte. Ora l’assessore Sgarbi ha ripreso il mio progetto per farlo ripartire”. 

    Ma perché rialzare il Tempio G? 

    “I contrari a questo progetto lo ritengono un insulto alla storicizzazione del monumento, una deturpazione del paesaggio. In realtà si tratta solo di estetismi piranesiani che non fanno parte degli scopi dell’archeologia né dei suoi contenuti scientifici.  Le colonne sono nate per stare in posizione eretta e non coricate. Attualmente ogni blocco di colonna si sfalda a causa della pioggia, degli sbalzi di temperatura, della salsedine. Nel volgere di qualche secolo tutto andrà in macerie, e uno dei monumenti più grandiosi del passato si ridurrà in polvere. Ricomponendo le colonne, queste potranno essere stuccate e riparate per tramandare ai nostri discendenti questo capolavoro”. 

    Il progetto di ricostruzione del Tempio G è ripartito e sembra che questa volta, pur con tutte le difficoltà del caso, possa essere portato a compimento.

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