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La divisione amministrativa e il parlamento siciliano tra dominazioni estere e l'indipendenza della Sicilia

di: Vito Marino - del 2018-06-22

Immagine articolo: La divisione amministrativa e il parlamento siciliano tra dominazioni estere e l'indipendenza della Sicilia

La storia della Sicilia è rimasta sempre nascosta, mentre quella dell’Italia centro settentrionale è sempre messa in evidenza e si studia nelle scuole.

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  • La Sicilia posta nel mezzo del Mediterraneo fa da ponte di congiunzione fra l’Europa e l’Africa, ma anche con la vicina Asia. Pertanto ha alle spalle una storia millenaria; ricercata e colonizzata da tutti i popoli più potenti del Mediterraneo, ne ha subito le conseguenze, ma ne ha assorbito anche le parti migliori della loro civiltà.   

    In epoca romana la Sicilia era divisa in due centri amministrativi: Siracusa e Lilibeo.

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  • Con gli Arabi l’amministrazione della Sicilia fu divisa in tre “valli” e tale suddivisione durò per circa un millennio: Val di Mazara, con capoluogo Mazara e Palermo: Val di Noto, con capoluogo Noto e Catania;  Val Demone, con capoluogo Messina. Tale suddivisione venne mantenuta dai Normanni, che aggiunsero un parlamento  al Regno di Sicilia, il più antico del mondo. La prima riunione avvenne a Mazara nel 1097.

    Il palazzo dei Normanni di Palermo nei secoli fu sede principale del parlamento siciliano, cioè la camera legislativa del Regno di Sicilia.

    La prima assemblea generale legislativa fu quella che istituì il primo sovrano normanno Ruggero II di Sicilia. L'ultima fu il parlamento che fu istituito a seguito della Rivoluzione siciliana del 1848 che restò in carica fino al 1849.

    Il parlamento di divideva in tre settori o “Bracci”: Il Federale o militare, rappresentato da 56 baroni, il Braccio ecclesiastico costituito da 63 arcivescovi, vescovi, abati e archimandriti; infine il Braccio demaniale, costituito da 42 città demaniali, le città del re.

    Il parlamento si riuniva nel palazzo reale  disposto in questo modo: Il viceré stava seduto sul trono: quando entrava era accompagnato trionfalmente da dignitari, mazzieri e pagi. A lui si inchinavano tutti i presenti. A destra si disponevano i rappresentanti del braccio ecclesiastico: arcivescovi, vescovi, abati, priori; a sinistra si disponevano i rappresentanti del braccio militare: principi, duchi, marchesi, conti, visconti e baroni; dopo di essi stavano i procuratori del braccio demaniale.

    Secondo l’imperatore Federico II, re di Sicilia, il parlamento ordinario si doveva riunire il  primo maggio e il primo novembre di ogni anno. Successivamente e per i secoli successivi le riunioni avvenivano ogni tre anni.

    Ufficialmente il Parlamento aveva come fine: <>. In pratica serviva per la conferma dei donativi antichi e l’offerta dei nuovi; si tratta cioè di una tassazione bella e buona non dissimile dalla moderna imposizione di tasse e tributi.

    Il primo parlamento normanno non era deliberativo, ed aveva solamente una funzione consultiva e di ratifica dell'attività del sovrano, specialmente nella tassazione, nell'economia e nella gestione dei rapporti con le potenze straniere. I deputati erano scelti fra i nobili più potenti.  

    Il 23 gennaio 1806, Napoleone occupò il regno di Napoli. Ferdinando IV si rifugiò in Sicilia e vi rimase fino al 1815 sotto la protezione delle forze inglesi.

    Durante il protettorato inglese della Sicilia durato dal 1806 al 1815, quest’ultimi, volendosi rendere amici i Siciliani, nel 1812 concessero loro una costituzione sullo stile inglese, ma che si confacesse alle esigenze della Sicilia. Essa, tra l’altro, aboliva i privilegi feudali, limitava il potere del re, concedeva libertà di stampa e di parola.  

    Con l’entrata in vigore della nuova costituzione veniva a cessare il feudalesimo e attuate diverse riforme.

    Ma, col decreto dell’8 dicembre 1816 re Ferdinando di Borbone sciolse l’antico parlamento siciliano, fondato da Federico II; quindi, riunì i due regni in un unico denominandolo Regno delle due Sicilie; il re Ferdinando IV si chiamò Ferdinando I re delle Due Sicilie. La Sicilia così perdette la sua autonomia e la sua bandiera; i Siciliani si vendicarono con un motteggio popolare indirizzato a lui: <>.

    Dopo la seconda guerra mondiale, con l'autonomia speciale della Sicilia, nel 1947 fu istituita l'Assemblea regionale siciliana.

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