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Da Calatafimi a Kiev passando per l'India. Storia di Gaetano Sgroi, chef per Ronaldo e Nelson Mandela

di: Federico Pier Paolo Indelicato - del 2018-09-28

Immagine articolo: Da Calatafimi a Kiev passando per l'India. Storia di Gaetano Sgroi, chef per Ronaldo e Nelson Mandela

Ha lasciato giovanissimo il proprio paese, Calatafimi Segesta, e in 31 anni di carriera ha girato il mondo lavorando per le catene alberghiere e nei resort più importanti ed esclusivi del mondo. Si è fatto conoscere ed apprezzare fino a diventare uno dei più affermati chef excutive nel panorama della cucina internazionale.

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  • Parliamo di Gaetano Sgroi, 51 anni, attualmente chef executive del “Grand Hotel Opera” di Kiev.  In tutte le parti del mondo dove ha prestato la sua attività ha mostrato talento, tecnica e innovazione sempre e comunque tenendo conto del patrimonio enogastronomico derivante dalla Sicilia. 

    Un rispetto assoluto delle tradizioni siciliane (senza dimenticare la cucina locale per soddisfare i palati più eterogenei) verso una cucina in cui i piatti, i prodotti ed i vini della nostra terra rappresentano per lui un costante punto di riferimento.

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  • Nei suoi menù dalla Cina, all’Africa, all’Europa, al Medio Oriente sono sempre presenti i “busiati” al pesto “trapanese”, il cannolo e la cassata, le sarde a beccafico, spaghetti o riso al nero di seppia, involtini di pesce spada, le casatelle, gli spaghetti con i ricci, gli involtini alla palermitana così come i vini siciliani compatibilmente con le esportazioni nei paesi dove lavora. Di recente ha introdotto a Kiev, nell’Hotel Opera la granita siciliana con la brioscia che sta riscuotendo un grande successo.

    Gaetano Sgroi ha  lavorato  un po’ dappertutto. Ha condiviso culture, usi e costumi con popoli che lo hanno arricchito e lo hanno fatto crescere e acquisire ulteriori stimoli ed interessi. Ha lavorato in Cina (Pechino), in Mozambico, in Malaysia, in Svizzera, in Germania, in Srilanka, in Kenia, in Serbia (Belgrado), alle Isole Mauritius, in Turchia (Istanbul), in Sudafrica (Johannesburg, Pretoria), alle Filippine, in India, in Israele (TelAviv, Eilat), in Olanda, ad Hong Kong, nelle Maldive.

    Ma tutto è iniziato a Calatafimi, dove i genitori di Gaetano hanno gestito per anni lo storico “Bar Italia”. Dopo il diploma all’Istituto Professionale Alberghiero di Erice è partito il suo giro del mondo dove porta i colori e i sapori della Sicilia. 

    Parla oltre all’italiano, l’inglese, il tedesco, il francese e sta imparando l’ucraino grazie alla sua seconda moglie. Ama ricordare che ha avuto insegnamenti da grandi maestri: uno su tutti Paul Bocuse. E’ stato lo chef personale dell’allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, in visita di Stato in Cina. Tra i suoi ricordi più cari quello per avere cucinato per Nelson Mandela.

    Di recente ha cucinato anche per la squadra del Real Madrid, che alloggiava nell’albergo dove lavora, in vista della finale della Champions League che si è svolta proprio nella capitale ucraina. 

    Sgroi, tifosissimo della Juventus, sperava di cucinare per la sua squadra del cuore e invece, ironia della sorte, ha dovuto cucinare per quattro giorni per il Real Madrid, proprio la squadra che ha eliminato i bianconeri dalla competizione ma lo ha fatto, naturalmente, con la solita professionalità consolandosi  successivamente con l’arrivo a Torino di Cristiano Ronaldo. 

    “CR7  mi è sembrato un ragazzo disponibile e generoso, è un grande consumatore di frittate e di pinoli. In quell’occasione, ci racconta Sgroi, abbiamo ricevuto un menù da seguire alla lettera. Se il menù fosse stato meno rigido gli averi fatto sicuramente assaggiare le cascatelle di ricotta del mio paese e il pane cunzato”.

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