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I Comuni stabilizzano, i giovani scappano al Nord e quelli che restano spesso si accontentano..

di: Alessandro Indelicato - del 2018-12-27

Immagine articolo: I Comuni stabilizzano, i giovani scappano al Nord e quelli che restano spesso si accontentano..

Un grande regalo di natale per i 71 ex precari del comune di Partanna, che hanno finalmente firmato il loro contratto a tempo indeterminato. La loro non è stata una vera e propria gavetta, poiché svolgevano e svolgono mansioni importanti nei rispettivi ufficici di competenza.

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  • Infinita e altrettanto difficile è la gavetta dei giovani del territorio, che resistono imperterriti a non emigrare. Costretti molto spesso a svolgere molte più mansioni di quanto previsto dai loro contratti, arrancano con molte difficoltà, verso sogni e bisogni legittimi come quello di comprarsi un’auto nuova, fare un viaggio o metter su famiglia.

    Esiste una parte di giovani che non percepiscono nemmeno un compenso pari alla soglia del reddito di cittadinanza, che l’ISTAT ha definito come il valore, al di sotto del quale vi è la povertà. Ci si arrangia, ma indubbiamente, malgrado le criticità di ogni azienda che assume, si rende necessario un processo culturale verso il dipendente. Quando sentiamo parlare di situazioni del nord Italia, pensiamo di essere lontani e in difficoltà per poter comportarci come succede li.

    L’imprenditore delle nostre zone appena ha successo, smette di lavorare e delega in tutto i dipendenti. Esistono sempre più poche realtà in cui il titolare continua a svolgere ogni tipo di mansione al bisogno, considerando l’impresa una famiglia che deve crescere sempre. Di fatti, in un’analisi più precisa, potremmo diagnosticare verosimilmente a questo territorio, alla Sicilia e al sud in generale, un’attitudine ad accontentarsi, ad adagiarsi senza cercare mai di migliorare.

    Le difficoltà esistono, ma sicuramente fermando la crescita e non avendo più obiettivi, potremo di certo dire per un numero cospicuo di realtà imprenditoriali nostrane, che è tutta colpa di un ‘contributo’ che non c’è, di una politica per il sud inesistente, e tanto altro, perché anche se ci fossero non le sfrutterebbero.

    Il panorama nostrano però, si tinge ancora di negatività se guardiamo ai ‘superstiti’ dell’esodo di 20enni per studio o lavoro. Si delinea una grossa fetta di giovani NEET che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. Alcuni sono schizzinosi come diceva la Fornero, e non accettano impieghi per 500 euro. Preferiscono stare a casa in attesa del concorsone, come ha fatto papà.

    Ma si può in ogni caso, chiedere ai lavoratori giovani e meno giovani, di non avere un pizzico di ambizione? Se vogliamo che qualcosa cambi,  per uscire dall’ottica gattopardesca di questa terra,  bisognerà che lavoratori, giovani, e imprenditori si rimbocchino le maniche. 

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