Nel ricordo di Pino Caruso. Indimenticabile attore, scrittore e uomo di spettacolo
di: Luigi Simanella - del 2019-03-09
(ph. www.cdt.ch)
Apprendo con estremo dispiacere della morte di Pino Caruso, uno dei più versatili attori siciliani che tanto lustro ha dato al nostro teatro e alla nostra sicilianità, della quale è stato da sempre sicuro baluardo. Mi sembra superfluo tesserne le doti d’attore, scrittore e uomo di spettacolo. Palermitano d.o.c., amava la sua Palermo, dov’era nato il 12 ottobre 1934, e tutto ciò ch’essa ha rappresentato nei secoli.
Lo voglio ricordare, poiché l’ho conosciuto personalmente nell’estate di qualche anno fa, quando venne a fare uno spettacolo presso l’anfiteatro di contrada Montagna a Partanna. Andai ad ascoltarlo e ho goduto davvero in quella serata magica e indimenticabile.
Seguivo da tempo il maestro nelle sue tante performances televisive, ma avere l’occasione di poterlo ascoltare da vicino m’ha veramente inorgoglito. Non ho potuto fare a meno d’omaggiarlo alla fine dello spettacolo, dopo averlo raggiunto nel suo camerino. Avevo finito di registrare il mio secondo lavoro discografico, “Italiani Brava Gente” dedicato al “Teatro Canzone” di Giorgio Gaber, contenente spunti recitativi che il maestro Caruso avrebbe potuto impreziosire con la sua grande esperienza. Gliene regalai una copia e lo invitai ad ascoltarlo.
Lui mi promise ch’avrebbe trovato il tempo per farlo, ma con estrema sincerità non gli credetti molto. Mi bastò quella promessa, almeno per quella sera, e una sua vigorosa stretta di mano. Ebbene! Dopo qualche giorno, era il 13 d’agosto, anniversario della mia nascita, ricevetti una chiamata al telefonino. Non riconoscendo il numero ebbi un attimo d’esitazione prima di rispondere; pensai fossero i soliti disturbatori che tentano di venderti dei prodotti. Comunque, risposi ugualmente.
Al mio “Pronto” all’altro capo una voce rispose: “Sono Pino Caruso”. Sì, era proprio il grande maestro che, graziosamente, aveva voluto complimentarsi per il lavoro ch’avevo fatto. Mi diede alcuni consigli per me preziosissimi, m’incoraggiò a continuare e si congedò lasciandomi non poco stupito e frastornato. Il grande Pino Caruso m’aveva chiamato col suo telefonino personale per ringraziarmi e farmi dei complimenti.
Ve lo immaginate quale emozione per me? Quel numero l’ho tenuto conservato gelosamente e non mi sono mai permesso di disturbarlo. Ricordo questo bellissimo episodio della mia vita, proprio perché quel numero rimarrà adesso soltanto un numero in mezzo a centinaia d’altri numeri, più o meno importanti, che riempiono la mia rubrica.
Il maestro non c’è più. Se n’è andato all’età di ottantaquattro anni. Peccato! La Sicilia, l’Italia intera, tutto il mondo teatrale e televisivo perdono uno dei suoi figli prediletti. R.I.P. grande maestro.