L'aspartame è davvero così nocivo? Ecco cos'è e in quali cibi si trova
di: Graziella Palermo - del 2019-02-06
L'Aspartame è probabilmente il più famoso dolcificante artificiale, spesso al centro di dibattiti per la sua potenziale cancerogenicità. Premesso che la scelta migliore che possiamo fare è quella di ridurre il consumo generale di qualsiasi tipo di zucchero, in questo articolo andremo ad analizzare le ultime evidenze scientifiche e cercheremo di capire se l’aspartame fa male, se è cancerogeno e quanto ne possiamo assumere. Ne sentiamo parlare ormai da diversi anni, in maniera il più delle volte totalmente negativa. Ma che cos’è l’aspartame?
L’aspartame è utilizzato come sostituto dello zucchero, un’alternativa meno calorica che l’industria alimentare e dolciaria utilizza ampiamente da diversi anni per produrre cibi e bevande “light”. L’aspartame è una molecola chimica composta da due amminoacidi: la fenilalanina (esterificata con metanolo) e l’acido aspartico. La sigla che è stata attribuita all’aspartame e che possiamo trovare comunemente nelle etichette tradizionali di diversi prodotti alimentari è E951. Aspartame: perché viene utilizzato nell’industria alimentare?
L’aspartame si presenta alla vista come una polvere bianca dal sapore intensamente dolce. Infatti il suo potere dolcificante si ritiene sia circa 200 volte maggiore rispetto al potere dolcificante dello zucchero comune. Inoltre il suo gusto risulta essere meno metallico e più naturale di molti altri dolcificanti artificiali e pertanto preferito da molti. Al tempo stesso il potere calorico dell’aspartame risulta analogo a quello dello zucchero: è possibile pertanto utilizzare quantità molto inferiori di aspartame per avere il medesimo effetto dolcificante.
Per questo motivo viene utilizzato per la preparazione di moltissimi prodotti a basso contenuto calorico: dalle merendine light, ad alcune notissime bevande, agli yogurt magri, alle gomme da masticare, ad alcuni prodotti da forno e così via. Inoltre questo dolcificante, diversamente dal saccarosio, non comporta un rialzo della glicemia e pertanto risulta adatto anche in caso di diabete, quando il consumo dello zucchero comune è necessariamente limitato. Aspartame: aiuta davvero a dimagrire?
L’aspartame è gli altri dolcificanti artificiali vengono ampiamente utilizzati oggi nei cibi “light” al fine di offrire prodotti dolci e invitanti anche a coloro che stanno seguendo una dieta ipocalorica o che sono costantemente attenti alla loro forma fisica. Sarà però davvero questa la soluzione migliore al problema del sovrappeso? Purtroppo la semplice sostituzione dello zucchero con dolcificanti meno calorici (anche tenendo conto dell’indice glicemico) non migliora la nostra situazione né il nostro stato di benessere e, a pensarci bene, la diffusione di questi dolcificanti non ha coinciso con una diminuzione del tasso di obesità, ma eventualmente con un ulteriore aumento.
I dolcificanti artificiali hanno la capacità, così come lo zucchero naturale, di creare una sorta di dipendenza (analogamente ad altre sostanze) e di supportare la continua ricerca di zucchero. In quest’ottica, dunque, risulta essere maggiormente utile e benefico concedersi un buon dolce preparato con ingredienti sani e naturali. L’aspartame fa male? Può essere cancerogeno?
Queste sono le domande principali che accompagnano il “mito” dell’aspartame. L’aspartame è stato approvato dalla Food and drug administration nel 1981. In particolare sono stati ri-esaminati tutti gli studi condotti su uomo e animali che valutassero la sicurezza dell’aspartame ed è stato escluso il potenziale rischio di questo dolcificante di favorire l’insorgenza di patologie tumorali e patologie cerebrali.
In particolare è stato sottolineato che i prodotti di degradazione dell’aspartame, tra cui il metanolo, sono normalmente presenti anche in altri alimenti come frutta e verdura, ma globalmente il nostro tasso di esposizione a queste sostanze è basso e pertanto non preoccupante. Si ricorda che il quantitativo di aspartame massimo giornalmente consigliato è pari a 40 mg/Kg di peso corporeo (ovvero l’equivalente di 2800 mg per un uomo adulto di 70 kg).
Se abusassimo degli alimenti contenenti aspartame sopra citati (bibite gassate, caramelle, dolciumi, gomme da masticare, yogurt, prodotti da forno confezionati, prodotti “light” e alcuni farmaci), sarebbe quindi possibile rischiare di assumere un quantitativo eccessivo di questo dolcificante. Tuttavia, all’interno di un regime alimentare sano ed equilibrato, è difficile arrivare ad assumere quotidianamente dosi eccessive di aspartame.
ATTENZIONE!! Questo dolcificante non deve essere assunto da coloro i quali soffrono di fenilchetonuria, una patologia legata alla mancanza dell’enzima necessario per trasformare la fenilalanina, presente nell'aspartame, in tirosina. L’eccessivo accumulo di fenilalanina è collegato all’insorgenza di disturbi mentali. Ci tengo a sottolineare che per migliorare la propria salute è utile diminuire il consumo di zucchero in generale e abituare il nostro organismo a gusti meno dolci. in ogni caso. ATTENZIONE ALLE DOSI!!!
Dott.ssa Graziella Palermo