La "Giara" e la sua funzione nei tempi antichi
di: Orazio Morselli - del 2020-01-10
Nei ricordi del tempo, ogni famiglia ne deteneva almeno una. Stiamo parlando della "Giarre". Spesso contenevano olio, ricavato col sudore delle fronti e che doveva essere bastevole fino alla prossima raccolta delle olive. Prezioso nettare, privo di ogni trattamento chimico, che addolciva ogni antica pietanza.
E quando la produzione era insufficiente per il fabbisogno familiare, talvolta si andava ad acquistare a "lu Trappitu“. La dove le olive, dopo la macina, venivano immesse dentro le "Coffe" di corda intrecciata per essere spremute dentro le Presse.
Antico rituale che dava anche un senso di appagamento all'olfatto, nel percepire quell'odore acidulo mentre sgorgava e si riversava nel contenitore.
Lo si trasportava a casa dentro "lu Cafisu", contenitore metallico della capienza media di circa 12 litri e con delicatezza lo si versava dentro la Giara dove conservava tutte le sue caratteristiche organolettiche. Quelle Giarre che ora fanno bella mostra come oggetti di arredamento, ma dalle quali scaturiscono vecchi ricordi.