"Doveva andare tutto bene e tutti noi migliori di prima. Invece con la Fase 2 alcuni dimenticano i morti e i sacrifici"
di: Rosalia Ventimiglia - del 2020-05-25
Gli abbracci virtuali a distanza ce li siamo scambiati tutti in tutta Italia in lungo e largo, i baci, i messaggi, le interminabili telefonate, le videochiamate, gli slogan andrà tutto bene, l'hashtag "restiamoacasa", inni, bandiere, striscioni, ci hanno fatto compagnia in questi due mesi di quarantena.
L'Italia unita, compatta, solidale, da nord a sud ed isole comprese. Tutti uniti nella lotta al covid 19, il mostro invisibile che ci ha tolto il bene più prezioso al mondo: la libertà.
Per un momento ci ho creduto, l'ho sentito forte. Mi ha reso orgogliosa di essere castelvetranese, siciliana, italiana: tutti insieme, finalmente uniti, abbiamo affrontato una pandemia, un'emergenza sanitaria che neppure molti di noi immaginavamo potesse veramente esserci nella realtà.
Il bollettino della Protezione Civile alle 18 ogni sera, la conta dei morti, le mie lacrime per chi se ne era andato solo, senza neppure un tocco di campana. Il TG delle 20: numeri, notizie, immagini che difficilmente dimenticherò.
La solitudine, la distanza dai miei genitori, gli occhi impauriti di mio figlio Fabio, la rabbia di mio figlio Giacomo, la preoccupazione del mio compagno ad ogni suo rientro a casa dopo il turno di lavoro al 118, neppure tutto ciò dimenticherò mai.
La mia apparente forza, la risolutezza e la serenità hanno nascosto il mio vero stato d'animo. Ho trovato conforto solo nella preghiera e nell'aiutare il prossimo, con parole, opere e donazioni del mio tempo e del mio amore.
Abbiamo vissuto due mesi irreali, ma nonostante tutto, forse i più veri da sempre. Ognuno ha dato ciò che ha potuto dare con forza e determinazione, senza risparmiarsi. Basti pensare agli operatori sanitari, alle forze dell'ordine e a tutti coloro, i quali hanno continuato a lavorare per non far fermare l'Italia. A loro, andrà sempre la mia riconoscenza profonda, vera di cuore.
E poi.......? E poi è arrivata la fase 2: la semilibertà vigilata da autocertificazioni per gli spostamenti e ora la libertà quasi assoluta. Lunedi scorso si è ripartiti!
L'Italia riparte: negozi aperti, attività, parrucchieri, estetisti, bar, ristoranti. Niente autocertificazioni insomma si ritorna liberi e belli, e tutto come per magia sparisce da sotto i miei occhi.
Niente più canti, slogan, abbracci virtuali, ma piazze piene di gente in tutta Italia, incuranti delle distanze di sicurezza. Le regole riposte nei cassetti del nostro egoismo: si deve uscire, mostrarsi, divertirsi, "chi vuol continuare a stare a casa, lo faccia, ma è paranoico".
Tutti sui Navigli per l'aperitivo, a piazza del Popolo per i selfie di rito, a Mondello in spiaggia per la prima tintarella, a Selinunte sulla piazza di legno pericolante e transennata.
In barba al virus, tutti fuori, tutti insieme, tutti più scaltri di ieri, ed ecco che la vera natura degli esseri umani viene fuori: era solo stata repressa niente di più.
Ma, per fortuna il mondo è bello perché è vario, e allora ci siamo anche noi 'paranoici sentimentali', che invece qualcosina l'abbiamo imparata da questa pandemia. Per esempio, quanta superficialità ci sia in alcuni uomini, e quanto grande possa essere il cuore di molti altri.
Andrà tutto bene, se lo vorrai.