Dall'orfanatrofio "S. Giacomo" al “Croce di Savoia”. Storia dei primi asili e orfanotrofi a CVetrano
di: Vito Marino - del 2020-06-20
(ph. Il castelvetranese doc)
Nel lontano passato, le famiglie allevavano tutti i figli che la natura mandava loro. A causa delle malattie, epidemie e guerre, spesso molti bambini restavano orfani o abbandonati per la povertà; inoltre c’erano i figli indesiderati che di nascosto si portavano alla “rota” per essere allevati e adottati. Qui di seguito riporto i dati storici sugli orfanotrofi di Castelvetrano, per come risulta dalle ricerche effettuate.
Nel 1618, a Castelvetrano fu fondato il primo orfanatrofio, quello di S. Giacomo. Nel 1805 venne fondato il Reclusorio della Catena, per interessamento del sac. Giuseppe Denaro, che nel 1839, morendo, lasciò le sue ricchezze all’istituto. Agli inizi del 1900 vi erano 36 ricoverate.
G. Bonagiuso, sul n.1 del “Risveglio” del 24 aprile 1904 sull’art. “En passant”, scrive: <>.
Sul Risveglio n. 8 del 31/7/1904, a pag.2, si legge: <>.
Nel 1908 l’edificio fu restaurato con sovvenzioni da parte della Congrega di carità, e poteva contenere una sessantina di ricoverate.
L’ASILO INFANTILE
A seguito dell’esproprio da parte dello Stato dei beni della Chiesa e in virtù del regio decreto 3036 del 7 luglio 1866, il convento dei PP. Cappuccini di Castelvetrano, che faceva parte dei 1322 monasteri e conventi soppressi in Italia, col verbale di consegna del 22/10/1868, l’edificio divenne proprietà del Comune, da destinare ad asilo d’infanzia.
Tuttavia, per evitare controversie ulteriori con la Chiesa, il sindaco di allora, Giuseppe Saporito Ricca, prima delle necessarie ristrutturazioni all’edificio, ha temporeggiato alcuni anni. Per interessamento del dott. Giovanni La Croce fu istituito l’asilo d’infanzia “Croce di Savoia”. Il consiglio comunale, nella seduta del 7 luglio 1870 ne approvava la delibera; l’inaugurazione, dopo le opportune riparazioni all’edificio avvenne il due maggio 1871.
L’asilo era amministrato da un presidente e 4 membri; per l’insegnamento di 60 bambini poveri, furono preposte una direttrice e una maestra. Con Delibera Consiliare del 28/9/1871, all’asilo venne conferito un assegno annuo di £. 2000.
Il direttore fu il cav. Giovanni dott. La Croce, che, con D.R. 25/12/1872 verrà nominato sindaco di Castelvetrano per il triennio 1873 –’74 – ’75; dopo aver dato le dimissioni da sindaco, il 12/3/1876 tornerà ad assumere la carica di direttore dell’asilo. L’asilo fu provvisto anche del museo pedagogico e di mensa; siccome i bambini erano figli di famiglie povere, nel corso della giornata era loro fornita una minestra. Con D.R. 22/10/1874 l’asilo veniva elevato a “Corpo Morale”.
Sul n.4 del Nuovo Risveglio del 16/7/1911, fra l’altro, si legge: <<[…] ma il pericolo di vero annientamento dell’asilo cominciò dal giorno che ha assunto la direzione il cav. Michelangelo Mannone.
Questi, uno di famiglia Saporito, è persona di molto garbo, tanto da godere delle simpatie anche nel campo opposto; ma non è all’altezza della posizione che occupa di agente di fiducia ad uso e consumo della Casa, e tanto meno è all’altezza di reggere un asilo infantile, dove occorre gentilezza di mente e bontà d’animo, assolutamente estranee al Mannone. Anzitutto egli, come esattore comunale, è incompatibile alla direzione di un istituto sussidiato dal comune. Gli amministratori sono il solito parroco don Lorenzo Curti, quello della fallita banca […]>>.