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"Comune CVetrano aiuti albergatori. 280.000 mancati arrivi in Provincia. Dramma per tante famiglie". Intervista a Paolo Masella

di: Rosalia Ventimiglia - del 2020-04-17

Immagine articolo: "Comune CVetrano aiuti albergatori. 280.000 mancati arrivi in Provincia. Dramma per tante famiglie". Intervista a  Paolo Masella

L’emergenza coronavirus sta generando una gravissima crisi nel comparto turistico: le misure restrittive hanno portato alla progressiva chiusura di tutte le attività del settore, con l'impossibilità di generare nuovi flussi economici in entrata. Ne abbiamo parlato con il presidente dell’Associazione Albergatori Selinunte, Paolo Masella.

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  • “Forse non si riesce a comprendere che siamo di fronte ad una bomba ad orologeria, una vera e propria polveriera sociale che rischia di esplodere e riguarda il dramma di migliaia di famiglie, dichiara Masella.

    La maggior parte dei lavoratori da dicembre sono senza indennità, avendo usufruito dell’indennità di disoccupazione.

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  • Lavoratori sospesi in attesa che iniziasse la stagione turistica per riprendere a lavorare, ma con la situazione esistente le aziende aperte hanno già chiuso, e chi doveva aprire ad inizio aprile non ha potuto aprire”.

    Cosa pensa delle misure adottate dal Governo?

    “Il “Decreto Cura Italia” mortifica, ancora una volta, i lavoratori del turismo.

    Ci si aspettava un segnale di sostegno ai lavoratori stagionali e invece è arrivato soltanto un assegno di 600 euro che equivale ad una “mancia”.

    Le imprese, si aspettavano, con il decreto in materia di accesso al credito, liquidità con ammortamenti ventennali invece se lo ritrovano a 6 anni, se li aspettava a tasso zero invece saranno a tasso quasi normale in più spese e commissioni da pagare alle Banche e allo Stato per la garanzia del 90%. 

    Infine a condizione di assumere l’impegno a mantenere i livelli occupazionali degli anni precedenti attraverso accordi sindacali. UN IMPEGNO CHE NESSUNO PUO’ MANTENERE.

    E poi la grande preoccupazione di indebitarsi ulteriormente oltre le proprie possibilità con il rischio di trovarsi maggiormente  in difficoltà se la ripartenza dovesse ritardare.

    Nulla di buono ci si aspetta dal prossimo decreto annunciato, che prevedrà sicuramente non aiuti per le imprese ma regolamenti, norme e condizioni capestro sui distanziamenti per evitare il propagarsi del contagio che renderà impossibile e anti economica la gestione di qualsiasi attività produttiva.

    Il nostro settore, quello del turismo, è stato il primo a suonare il campanello d’allarme già dal mese di febbraio e sarà l’ultimo a ripartire.

    Oggi più che mai l’imperativo per tutti deve essere quello di non azzerare quel patrimonio di professionalità fatto di imprese e lavoratori.

    E’ un impegno che ancora chiediamo con proposte di interventi straordinari, urgenti come il tragico momento richiede.”

    La stagione 2020 è ormai persa? Quando ripartirà il mercato del turismo?

    "Senza false illusioni, la stagione 2020 resterà, molto più realisticamente, un desiderio per molti.

    Una ripresa graduale del mercato turistico potrà avvenire di fatto dalla primavera del 2021 mentre il ritorno ai quei flussi concretizzati nel biennio 2018/2019 avverrà, se tutto va bene, soltanto dal 2022".

    Quali misure chiedete agli amministratori locali?

    "Ai nostri amministratori chiediamo di valutare:

    - l’azzeramento della quota relativa al tributo Tari per i mesi di chiusura e l’abbattimento di almeno il 50%  per i mesi che si spera si possa riprendere a lavorare.

    - l’azzeramento dell’IMU-TASI  per tutto l’anno 2020 come previsto dalla nuova legge che riunifica IMU e TASI che dipende solo dalle amministrazioni locali;

    - l’azzeramento del suolo pubblico per tutto il 2020;

    - la sospensione della tassa di soggiorno.

    A queste condizioni proveremo a fare il possibile per la ripartenza della stagione 2020 proponendo offerte più vantaggiose … altrimenti ci prepareremo a rimanere chiusi, che forse per molti può divenire pure una chiusura definitiva".

    Quali sono i danni subiti dal settore in provincia di Trapani?

    "In tutta la provincia di Trapani il comparto ricettivo si avvale di 30.000 posti letto tra strutture alberghiere ed extra alberghiere;  l’intero comparto  garantisce  un’occupazione a circa  5.000 addetti dei quali, il 90%, stagionali tutti con le spalle al muro, privi  di qualsiasi aiuto, in attesa di una stagione incerta.

    Il danno inflitto al comparto  turistico della provincia trapanese riferito ai primi sei mesi del 2020 ad oggi ha prodotto circa 280.000 mancati arrivi e circa 750.000 mancate presenze.

    E già questi dati testimoniano un buon 40% di mancato guadagno, una stagione altamente compromessa che ripartirà in netta perdita".

    Cosa occorre fare per ripartire?

    "Indebitarsi ulteriormente per coprire le perdite non converrà a nessuno. Ci attendiamo un coordinamento di interventi idonei a porre in sicurezza un comparto altamente produttivo e assolutamente determinante per il territorio dove traina  un indotto di notevole dimensioni facendo da volano per tutti gli altri comparti, generando un’economia non indifferente che il territorio non po’ permettersi di perdere.

    Ci attendiamo che i governi  locali si facciano  portavoce  delle nostre aspettative sia a livello comunale che provinciale affinché il governo centrale  riconosca il giusto valore  ad un  territorio, oggi  ferito da una calamità naturale, ed intervenga con gli stessi parametri con cui, nel passato, precedenti governi hanno gestito  le calamità naturali, non certo con lo strumento dell’indebitamento  a carico di chi deve riprendere a produrre".

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