Tra ansia e stress sempre più persone "colpite" dalla ruminazione mentale. Ecco come riconoscerla
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2020-07-05
La maggior parte dei soggetti che soffre di stati ansiosi o disturbi depressivi lamenta spesso di soffrire di rimuginio e ruminazione mentale ovvero processi di pensiero ripetitivi, disadattivi e inefficaci che alla lunga provocano serie ripercussioni sullo stato emotivo e comportamentale della persona.
Ma tale processo non necessariamente si associa a disturbi mentali, a volte infatti può presentarsi in momenti di vita particolarmente stressanti, come ad esempio se ci si trova di fronte a scelte che possono modificare nettamente il nostro futuro (università, lavoro, trasferimenti, colloqui), o durante un momento di crisi con il proprio partner o dopo un cambiamento importante nella nostra vita.
Il pensiero ripetitivo genera un incastro che porta il soggetto a pensare in maniera eccessiva a qualcosa senza riuscire a trovare una via di uscita.
Questa modalità di pensiero passivo provoca un aumento dello stato ansioso e del disturbo depressivo oltre a generare rabbia e nervosismo per l’impossibilità di smettere.
Generalmente le caratteristiche tipiche di questi pensieri riguardano:
1) la ripetitività degli stessi pensieri che si ripetono senza fine;
2) pensieri negativi riguardo cose che potrebbero accadere o che sono già accadute;
3) impossibilità di mettere a tacere tali pensieri;
4) tali pensieri non generano azione ma solo altri pensieri; 5 mancanza di energie e di concentrazione sono conseguenza di tale meccanismo.
Trattare la ruminazione attraverso validi strumenti clinici può aiutare a ridurne le conseguenze negative.
Essendo modalità di pensiero “apprese” è possibile porre fine a tale meccanismo patologico. Indispensabile si rivela l’aiuto del terapeuta che potrà portare il soggetto a prendere piena consapevolezza del funzionamento dannoso che ha generato e gli indicherà la strada per modificare tale processo; questo porterà ad un miglioramento del tono dell’umore, allo sviluppo della capacità di problem solving (risoluzione dei problemi) e alla corretta elaborazione di eventi negativi o particolarmente stressanti.
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