Alla "scoperta" dei tenerumi tra proprietà purificanti e diuretiche
di: Graziella Palermo - del 2020-07-03
A voler essere filologici, non tutte le foglie di zucchina potrebbero essere chiamate così, in quanto i veri “tinnirùma” sono quelli delle zucche lunghe o zucche serpente, della specie Lagenaria Longissima.
Queste zucchine, diffusissime in Sicilia, vengono coltivate facendole arrampicare su sostegni in modo che i frutti, che arrivano anche alla lunghezza di oltre 2 metri, crescano con la possibilità di pendere dall’alto ben dritti, da cui l’altro nome della Lagenaria Longissima che è “zucca a pergola”.
La sua storia affonda nella notte dei tempi, e non per modo di dire: prime tracce di questa specie risalgono a ritrovamenti datati oltre 7000 anni a.C. tanto che pare sia stata la prima specie di zucca conosciuta al mondo, coltivata dai Fenici e usata in India e in Africa per la realizzazione di strumenti musicali. I tenerumi sono fra gli ingredienti principali di quella “cucina di sopravvivenza” che, nei periodi di povertà, portava a far tesoro di ogni parte commestibile della pianta.
I tenerumi, proprio come le zucchine, hanno proprietà purificanti e diuretiche. Le foglie hanno una particolare consistenza vellutata che le rende piacevolissime al palato e adatte a essere trasformate anche in crema, potenziando così l’effetto lassativo.
Altamente digeribili e con scarsissime calorie, i tenerumi sono un concentrato di sali minerali e potassio e hanno spiccate proprietà disintossicanti e diuretiche.
Una volta cotti (lessateli nella loro acqua così che non vadano perse le sostanze nutritive), possono essere utilizzati come una vera e propria verdura a foglia verde, quindi oltre che in minestre e come condimento della pasta, anche saltati con aglio e olio (e, se vi piace, poco pomodoro) come contorno, nelle frittate e come ripieno di torte salate.