Dall’Inter di Moratti alla Folgore di CVetrano. Nel ricordo del sudamericano Cacciavillani, detto “El Chico”
di: Salvatore Di Chiara - del 2021-01-02
Nella mente dei tifosi rossoneri, specie in coloro che hanno vissuto gli indimenticabili anni 80, non può esser dimenticata la figura emblematica di un allenatore uruguagio.
Il suo nome era Washington Cacciavillani ed oggi, avrebbe compiuto 87 anni. Detto “ El Chico”, ha vissuto una parabola sportiva parallela, in grado di sovvertire i momenti di gloria (pochi), rispetto a quelli di profonda delusione e distacco da una vita sportiva perfetta. Acquistato dall’Inter morattiana, giocò pochissimo e trovò maggiore dedizione in provincia, specie nella nostra amata Sicilia. Talento sudamericano con i piedi e grande propositore di calcio offensivo, da allenatore. Una figura pragmatica, in grado di ricostruirsi una seconda giovinezza in panca, ritrovando una verve perduta nel tempo.
Giunse a Castelvetrano nel 1987-88, nel campionato di Promozione girone B. Un torneo particolarmente duro, difficile, reso complicato dalla presenza di notevoli compagini dall’alto profilo storico-sportivo (Marsala, Pro Marsala, Niscemi, Caltagirone, Terranova, Ragusa ed ambienti caldi come quelli di Ravanusa, Palma di Montechiaro e Ribera). Cacciavillani portò un’idea innovativa e decisamente intensa, proponendo un pressing asfissiante e la ricerca continua della vittoria.
I tifosi folgorini, dopo l’amara retrocessione dall’Interregionale dell’anno precedente, iniziarono a sognare un pronto riscatto ed una risalita veloce. Gli esordi, un cammino esaltante e la crescita di alcuni giocatori (l’indimenticato bomber Minniti), crearono un entusiasmo di difficile gestione.
Eppure, noto per i suoi modi bizzarri e poco fluidi, ebbe i suoi ostacoli e cedette alle solite tentazioni. Quali? L’amore per il vino e quella consuetudine mai doma di, perdersi nell’autogestione morale ed umana del personaggio. Le leggende correvano velocemente ed attorno a Cacciavillani, prevalsero incoscientemente alcune storie poco convincenti.
Un carattere definito pesante, scontrandosi con l’ambiente, un rapporto diretto e spesso litigioso con i giocatori e quei modi scorbutici che, portarono ai primi risultati negativi e successivamente al tracollo della compagine rossonera, sino all’amaro esonero. La sua avventura castelvetranese duro’ alcuni mesi, nonostante attorno a lui prevalesse un incessante entusiasmo. La Folgore giunse sesta in quel torneo, vinto dal Niscemi e venne ripescata ugualmente nel torneo “Interregionale” grazie al lavoro mediatico svolto dal presidente D'Arienzo.
Cacciavillani rimase fermo un anno e chiuse la sua avventura calcistica, con un quarto posto raggiunto con l’U.S. Terranova Gela. Rimarranno impresse nell’ambiente folgorino, le gestualità d’un uomo vibrante, carismatico, noncurante del mestiere e delle sue grandi capacità tecnico-tattiche.